Nel 2012 le immatricolazioni di auto aziendali hanno rappresentato in Italia il 24% del totale contro il 62% della Germania, il 55% della Gran Bretagna, il 49% della Spagna e il 43% della Francia. La diffusione dell\’auto aziendale in Italia è dunque ancora decisamente lontana dalla situazione dei maggiori paesi europei. La responsabilità per una situazione dell'Italia così drammaticamente lontana da quella degli altri paesi economicamente avanzati – secondo il Centro Studi Auto Aziendali ed il Centro Studi Promotor – è esclusivamente della nostra fiscalità da rapina. Per vedere in concreto che cosa comporta per una azienda italiana la voracità del fisco rispetto ad una azienda europea facciamo l'esempio di un’auto aziendale media con un prezzo su strada Iva compresa di 30.000 euro in Italia ed in Germania. La prima differenza è nell'aliquota Iva che in Germania è del 19% ed in Italia è del 21%. Questo significa che al netto dell'Iva il costo dell'auto che si può comprare spendendo Iva compresa 30.000 euro è di 25.210 euro in Germania e di 24.793 euro in Italia. E’ del tutto evidente che investendo 30.000 euro non si potrà ottenere la stessa auto in Italia e in Germania, ma da noi occorrerà rinunciare quanto meno a qualche optional. Per effetto della differenza di aliquota l’ammontare dell'Iva è di 4.790 euro in Germania e di 5.207 euro in Italia, ma la nostra penalizzazione non si ferma qui. In Germania la detraibilità dell'Iva è integrale mentre in Italia si può detrarre soltanto il 40%, cioè la detrazione è di 4.790 euro in Germania e di 2.082 euro in Italia. Ma il bello deve ancora venire e riguarda la deducibilità dell'ammortamento dell'auto che in Germania è integrale e che in Italia è invece limitata al 20% di 18.076 euro. Ciò significa che l'azienda tedesca potrà dedurre dal suo imponibile 25.210 euro e quella italiana soltanto 3.615,20 euro. Considerando insieme l’iva e le altre imposte per un’auto da 30.000 euro la somma di detrazioni e deduzioni fiscali in Germania è di 30.000 euro e in Italia di 5.697,20. Non occorre scomodare un premio nobel per l'economia per capire che poiché l'azienda italiana e quella tedesca operano sullo stesso mercato, la nostra azienda corre con una pesante palla al piede che si chiama Fisco.
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