Alexander Stille, Tullio De Mauro e Giuseppe Furno. Quale sarà il vincitore della sezione Letteratura del Premio Hemingway?

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Dopo la proclamazione dei primi vincitori della XXIX edizione del Premio Hemingway, avvenuta al Salone Internazionale del Libro di Torino – Sezione Giornalismo alla giornalista indiana Shoma Chaudhury, al fotogiornalista russo Yuri Kozyrev il Premio Hemingway per il reportage video-fotografico e ad Enrico Calamai il Premio per la sezione Spirito Libero – il concorso giornalistico-letterario si prepara ad andare in scena sabato 15 giugno nella città di Lignano Sabbiadoro, dove verrà annunciato il vincitore della sezione Letteratura scelto fra i tre finalisti Alexander Stille, Tullio De Mauro e Giuseppe Furno. Alexander Stille con La forza delle cose, ed. Garzanti, racconta una storia privata e familiare che diventa il racconto della metà di un secolo – che come quella – è di difficile decrittazione. Un affresco luminoso e cupo, una scrittura importante che scava nella coscienza privata per diventare memoria collettiva, un flusso di coscienza rigoroso e coraggioso che racconta due vite e dietro di loro la storia. La storia è quella di Ugo Stille e della sua brillante ma anche misteriosa vita, dall\’approdo della famiglia in Italia alla gioventù antifascista, fino alla fuga negli Stati Uniti in cui il giovane comincia ad occuparsi di giornalismo diventando corrispondente da Washinton per il Corriere della Sera, fino ad assumerne anni dopo la direzione. Una vita pubblica in continua ascesa, che si accompagna a una dimensione privata altrettanto singolare e notevole. Tullio De Mauro con Parole di giorni un po’ meno lontani, ed. Il Mulino, in un sillabario di parole, dialoghi e aneddoti racconta la sua realtà familiare, il mito del fascismo, l\’incontro con la parte democratica, l\’amore, il dolore, i ricordi di una vita vissuta sempre in prima fila. Una scrittura sempre ironica ed autoironica rintraccia in filigrana negli squarci dell\’esistenza la natura dell\’uomo e del destino, riuscendo nell\’impresa di trovare l\’universale nel particolare. Uno zibaldone prezioso, una selezione di istantanee indimenticabili, un tuffo nella memoria di persone, cose, scene che restano indimenticate nella memoria. Un mosaico complesso e unitario. Giuseppe Furno con Vetro, ed. Longanesi, presenta un romanzo storico di mirabile capacità descrittiva, una scrittura elegante e raffinata, una storia epica e travolgente in difesa della libertà: Venezia, millecinquecento, quando le polveriere dell\’arsenale esplodono Andrea Loredan, figlio secondogenito del doge e avvocato dei diseredati, soccorre i feriti e raccoglie le ultime parole della badessa di un convento \’cerca la verità senza paura\’. E\’ allora che inizia il suo viaggio in difesa di due imputati, un percorso che lo conduce in labirintici misteri e in un pericoloso e cupo gioco di spionaggio e controspionaggio, di messaggi cifrati e morte. Sullo scenario di una città la cui bellezza sembra sopraffare ogni cosa, l\’inquisizione brucia i libri, e i maestri vetrai insegnano l\’arte del vetro. L’edizione di quest’anno del premio si arricchisce di alcune iniziative collaterali: sabato 15 alle ore 11 nel Parco Hemingway, alla presenza di Enrico Calamai, vincitore delle sezione Spirito Libero di nuova istituzione, e dell’italo-argentina Vera Vigevani – testimone delle atrocità del regime Videla – sarà piantato un albero quale simbolo della presa di posizione individuale contro i crimini all'umanità perpetuati dai totalitarismi, il primo di un futuro giardino dedicato agli spiriti liberi. Sabato 15 alle ore 18.30 sarà inaugurata la mostra fotografica "Hemingway e le donne", a cura di Davide Lorigliola, allestita open air presso il Parco Hemingway, interverrà il Console Generale degli Stati Uniti d'America, Kyle R. Scott. Domenica 16 alle ore 18 presso la Terrazza a Mare sarà inaugurata la mostra "On Revolution Road – Libia", di Yuri Kozyrev, alla presenza del fotografo. Le immagini esposte sono state scelte personalmente da Kozyrev.

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