Macroregione adriatico ionica, al via il gruppo interregionale della Conferenza delle Regioni per l’elaborazione dei progetti sul tema affidato all’It

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Al lavoro la Conferenza delle Regioni sui quattro pilastri che costituiscono la strategia del piano di azione della Macroregione adriatico ionica: Guidare la crescita innovativa marittima e marina; Incrementare l’accessibilità o connettere le Regioni; Preservare e gestire gli ecosistemi; Incrementare l’attrattività regionale. All’Italia, in collaborazione con la Serbia, è stato assegnato il tema della connettività e dell’accessibilità e quindi tutta la parte infrastrutturale. Questa mattina la Conferenza delle Regioni ha dato vita ad un gruppo di lavoro composto dalle 10 Regioni interessate dalla strategia (Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia) che dovrà elaborare la proposta italiana su quest’area tematica. Una proposta da presentare nell’ambito di una conferenza di tutte le Regioni europee coinvolte, che si terrà in Grecia a fine anno. Il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, ha illustrato questa mattina ai colleghi della Conferenza delle Regioni le tappe della strategia. Il primo pilastro ha l’obiettivo di promuovere la crescita economica sostenibile e posti di lavoro e opportunità di business nei settori della blu-economy (l'acquacoltura, la pesca, biotecnologie blu, servizi marini e marittimi, ecc.). Il secondo è finalizzato a rafforzare i collegamenti della macroregione e a ridurre le distanze tra le comunità insulari e rurali attraverso il miglioramento della gestione dei corridoi fluviali e marittimi, nonché l'interoperabilità di tutte le modalità di trasporto. Il terzo pilastro ha come obiettivo il miglioramento della qualità ambientale degli ecosistemi e la tutela della biodiversità. Il quarto, infine, punta ad aumentare l'attrattiva turistica della regione, supportando lo sviluppo sostenibile del turismo costiero, marittimo e dell’entroterra, a ridurre la stagionalità della domanda, limitare l'impatto ambientale e promuovere un marchio regionale comune.
“Nell’elaborazione delle proposte – ha detto Spacca – dovranno essere coinvolti tutti i soggetti: istituzioni locali, organizzazioni economiche, Università, fino agli Stati. Entro la fine dell’anno va dunque avviato un processo di perfezionamento della progettualità, che dovrà vedere le Regioni in un ruolo da protagoniste. Ora bisogna lavorare ancora più intensamente perché l’Europa attende da questa strategia macroregionale lo stesso risultato positivo delle altre due, già in essere: quella baltica e quella danubiana”.

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