Una legge per il sostegno e il rilancio dei settori produttivi

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Una legge con gli interventi urgenti per il sostegno e il rilancio dei settori produttivi e dell\’occupazione all\’attenzione del Consiglio regionale, all\’interno della quale sono contenute anche modifiche e integrazioni a tre leggi regionali: la 7 del 2000 testo unico in materia di procedimento amministrativo; la 11 del 2009 contenente misure urgenti per lo sviluppo economico; la 2 del 2012 riguardante le agevolazioni all\’accesso al credito alle imprese.
Un provvedimento di 14 articoli in tutto, il primo dei quali
contiene le finalità, ossia fronteggiare la perdurante situazione
di grave crisi congiunturale e la conseguente carenza di
liquidità delle imprese. Già gli articoli dal 2 al 6 entrano nel
vivo, disciplinando l'istituzione e il funzionamento della
Sezione per lo smobilizzo dei crediti verso la Pubblica
amministrazione prevedendo la costituzione di un Fondo per lo
sviluppo delle piccole e medie imprese e dei servizi e
disciplinando le modalità di concessione di contributi diretti e
finanziamenti agevolati all'impresa creditrice.

Altri articoli sono norme finanziarie che servono a rendere
disponibili complessivamente 180 milioni di euro che derivano da
un'entrata straordinaria in Friuli Venezia Giulia di tributi IRES
(Imposta sul reddito delle società) dovuta al consistente
versamento operato da una società regionale che ha assunto
l'obbligo – a seguito dell'opzione per il consolidato fiscale –
di versare l'Ires per tutte le società incluse nel gruppo
societario di riferimento.

Di questo tesoretto (le cifre sono quelle uscite dalla
Commissione, ma potrebbero subire qualche ricalibratura in Aula),
105 milioni saranno utilizzati dalla Sezione smobilizzo crediti
PA e per gli altri Fondi che danno prestiti a tasso agevolato
alle PMI, mentre i restanti 75 milioni sono distribuiti in base
alle disposizioni finanziarie degli articoli 12 e 13: 10 milioni
al fondo globale per le crisi complesse (come, ad esempio, la
Ferriera di Servola); 5 milioni per rimpinguare il capitolo per
l'inserimento lavorativo di persone disoccupate prive di
ammortizzatori sociali tramite iniziative di lavoro di pubblica
utilità; ulteriori 5 milioni per sostenere i progetti delle
Pubbliche amministrazioni che prevedono lavori socialmente utili;
infine, 55 milioni andranno a copertura dei futuri interventi
legislativi per lo sviluppo e il rilancio dei settori produttivi
e dell'occupazione e di contrasto alla disoccupazione giovanile,
da programmare nei prossimi mesi.

C'è poi l'articolo 10 che, modificando la legge 7/2000 sul
procedimento amministrativo, introduce la possibilità di ridurre
fino a 3 anni la durata del vincolo di destinazione degli
immobili oggetto di contributi pubblici.

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