Pecoraro Scanio: Budelli sarà un bene pubblico

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E’ stato finalmente approvato dalla Commissione Bilancio del Senato l’emendamento alla legge di stabilità che consente di salvare l’isola di Budelli dalla privatizzazione. Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione Univerde, è il promotore della petizione #salviamobudelli, uno dei simboli del parco nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena in Sardegna. L’intera isola, custode della celeberrima spiaggia rosa, era stata venduta all\’asta a Michael Harte, amministratore delegato della Commonwealth Bank of Australia, per 2 milioni 940 mila euro agli inizi di ottobre. L’emendamento in questione prevede una deroga alla normativa che, fin dal 31 dicembre, impedisce agli enti pubblici di comperare immobili, persino nel caso in cui riescano a raccogliere donazioni private. Consente allo Stato di esercitare il diritto di prelazione entro 90 giorni, decidendo di acquistare per lo stesso importo questo gioiello. Sono anche previsti i finanziamenti necessari, tre milioni, affinché l’Ente parco possa riappropriarsi dell’isola evitando così, la (s)vendita al finanziere neozelandese Harte. Si tratta certamente di una prima vittoria ma l’ex ministro all’Ambiente Pecoraro Scanio non si accontenta. La raccolta firme per la petizione deve continuare in attesa del voto finale del Senato prima, e della Camera poi. Bisogna agire in fretta perché l’effettivo esercizio della prelazione deve avvenire entro l’8 gennaio. Gli aderenti oggi sono ben 85.000. A tal proposito la Fondazione Univerde ringrazia sentitamente i primi firmatari dell’emendamento, i senatori Loredana De Petris e Luciano Uras, i senatori di tutti i gruppi che hanno sottoscritto e votato la norma salva Budelli e gli oltre 80000 sostenitori della petizione. «In questo momento di grande difficoltà per la Sardegna – afferma Alfonso Pecoraro Scanio – è importante dare il segnale, da parte dello Stato, della volontà di tutelare il territorio. Apprezzo anche l’impegno di quei gruppi parlamentari che stanno lavorando per ripristinare i fondi che avevamo destinato al dissesto idrogeologico, nel 2007, e che sono stati tagliati in modo scellerato dagli ultimi governi».
La petizione #salviamobudelli resta pertanto aperta fino al raggiungimento delle 100.000 firme, al voto definitivo in aula di Senato e Camera, all’effettivo esercizio del diritto di prelazione e all’acquisto.

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