Il Premio Histria Terra 2014

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Giunto alla sua settima edizione, il riconoscimento viene annualmente conferito a chi si sia contraddistinto nella divulgazione della cultura istriana e delle vicende storiche legate al confine orientale. Il Premio Histria Terra 2014 è stato conferito al generale Riccardo Basile, calabrese d\’origine ma polesano d\’adozione, come viene considerato dagli esuli istriani, ai quali si è avvicinato per motivi famigliari, \”per passione della giustizia e della verità\” e mosso dall\’interesse per la ricerca storica. Peroni, che si è complimentato con il vincitore a nome della
presidente Serracchiani e di tutto l'Esecutivo regionale,
sottolineando il profondo significato dell'iniziativa, "che
esprime, anzitutto, un intrinseco valore etico, legato
all'esercizio della memoria come manifestazione di dignità delle
persone e delle comunità. Allo stesso tempo – ha aggiunto – il
premio assume un alto significato civico e culturale, laddove
riconosce all'attività dell'insignito il tramite alle nuove
generazioni della dolorosa pagina che, nel secolo scorso, ha
interessato il nostro confine orientale e le sue genti".

Nel corso dell'incontro, al quale hanno partecipato numerosi
esuli, autorità civili e militari, sono state ricordate le
drammatiche vicende postbelliche. La presidente della Provincia,
Maria Teresa Bassa Poropat, ha richiamato l'attenzione sul
"grandissimo percorso, che è stato fatto anche se non ancora
concluso", relativamente alla conoscenza di questa storia. Per il
prefetto Francesca Adelaide Garufi le sofferenze legate al
passato vanno superate mettendo in evidenza i valori positivi e
la fiducia per l'avvenire. Il sindaco di Trieste, Roberto
Cosolini, ha ringraziato invece Basile per il rispetto che nutre
verso le istituzioni, "oggi molto criticate".

Il generale in pensione, che è stato premiato "per l'impegno
profuso e la coerenza mantenuta nella corretta divulgazione in
ogni ambito della verità storica sulle vicende del Confine
Orientale d'Italia", nel suo intervento ha spiegato che con il
suo lavoro di ricercatore ha fatto "solo una piccola parte del
dovere di un uomo che deve reagire, quando è a conoscenza di
un'ingiustizia" e ha ricordato che gli esuli "che sapevano
soffrire in silenzio con grande dignità, hanno pagato per la
guerra perduta".

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