Ciao Walter, ciao partigiano, uomo di fede, speranza e carità

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Domenica 29 giugno 2014 alle ore 15.30 davanti al Memoriale dell’Eccidio sul Monte Sant’Angelo sarà presentato il libro “1944-sotto l’ombra di un bel fior”, a cura di Ruggero Giacomini e Clizia Pavani, Gabbiano editrice, Ancona, 2014. Alle ore 16.30 sarà possibile partecipare a un percorso di trekking di difficoltà medio – bassa che toccherà l’Abbazia, il Sasso del Diavolo e la casa dove si salvò Albert Alcalay, per ritornare davanti al Memoriale o in pulmino o a piedi. Ciao giovane, alle prime armi con la vita quando già l’hai dovuta abbandonare. Effimera come il vento, la tua esistenza è stata, a mano a mano, a poco a poco, ricostruita grazie alle testimonianze di chi viveva nel tuo quartiere 70 anni fa, di chi ti conosceva, di chi ha lottato con te. Di casa in casa, alle Grazie di Ancona, abbiamo ricostruito i tuoi vent’anni di vita. Siamo passati attraverso la storia di Ivo Baldoni, Mario Torresi, Alessandro Maggini, Taddei, Mario Aldobrandini, Elsa Mangiaterra, Giampaolo Lucarini, uomini e donne che hanno vissuto con te, insieme con te, il delirio della guerra, delle sofferenze e degli stenti.

Nel libro “1944: sotto l’ombra di un bel fior” si narra di uno spaccato di vita del quartiere “Grazie” di Ancona degli anni ’40 che rispecchia la situazione politica ed economica dell’Italia negli anni della seconda guerra mondiale. Gli autori del libro si sono anche confrontati con i giovani della scuola media “G. Marconi” di Ancona. “1944: sotto l’ombra di un bel fior” è anche la testimonianza di questo confronto tra giovani di ieri e giovani di oggi, per passare ai giovani il testimone della vita affinché ne facciano buon uso. “….se io muoio da partigiano tu mi devi seppellir. E seppellire lassù in montagna….sotto l’ombra di un bel fior…”. E questo nostro piccolo fiore di libertà, custodisce la memoria di gesta valorose di uomini che hanno realizzato il sogno di tutti: vivere in libertà.

Walter è morto nell’Eccidio di Monte Sant’Angelo, il 4 maggio del 1944 ad Arcevia. Con lui sono state uccise 63 persone tra partigiani e civili, la più piccola, Palmira, di soli 6 anni. Una storia, quella del Sant’Angelo, ancor oggi raccontata con parole, canzoni, disegni per colpire le coscienze e gli animi degli uomini, soprattutto dei giovani, ragazzi innocenti proprio come la piccola Palmira, con una coscienza da formare, da far crescere nel migliore dei modi per far capire loro che insulti e timori adolescenziali sono superabili se si possiede una passione, un obiettivo nella vita, fosse solo quello di “coltivare lumache”.

Allora senti di essere grande e forte, anche se ti emozioni davanti al racconto di Palmira, anche se piangi leggendo la lettera del condannato a morte del partigiano Eraclio Capannini, che svela la sua debolezza, la sua paura di fronte alla morte, aveva solo vent’anni. Quelle lacrime, quelle emozioni provate, fanno germogliare la consapevolezza che bisogna guardare all’essenza delle cose, avere uno scopo, anche effimero, perché la vita è una sola e bisogna viverla e non lasciarsi prevaricare da lei. Questi ragazzi, i partigiani, sono stati più bravi della loro vita terrena, hanno lasciato un segno indelebile nella storia della nostra nazione, con le loro gesta, con poche parole, che hanno assunto un potere più grande della loro morte.

Il Circolo Walter Germontari delle Grazie di Ancona, assieme alle Anpi di Ancona, di Arcevia, Anpi Marche, al Comune di Ancona e di Arcevia ha voluto, con questo libro editato dalla Gabbiano, ricordare: fede, speranza e carità. Fede in noi stessi, speranza nel raggiungere gli obiettivi che ci prefiggiamo, carità della nostra persona affinché le nostre idee, il nostro essere, le nostre azioni lascino un segno nel breve cammino della vita.

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