Da Roma Capitale un segnale positivo per l’impiego dei materiali inerti riciclati

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“Un segnale decisamente positivo che dà nuovo impulso al settore del recupero degli inerti, valorizzando i prodotti riciclati e, contestualmente, riducendo l’utilizzo di materiali naturali da attività estrattive”. Così ANPAR, l’Associazione Nazionale dei produttori di aggregati riciclati aderente ad UNIRE (Unione Imprese del Recupero di Confindustria), ha commentato la recente decisione dell’Amministrazione Comunale e dell’Assessorato ai Lavori Pubblici di Roma Capitale di indire due gare per il riempimento delle buche che rendono inagibili le strade con l’utilizzo esclusivo di prodotti provenienti dal riciclo dei rifiuti da costruzione e demolizione in sostituzione dei materiali inerti ottenuti da attività estrattive. L’Assessore Paolo Masini ha evidenziato che l’apertura dei cantieri avverrà in tempi strettissimi. Si tratta dei primi appalti pubblici nel Comune di Roma che prevedono l’impiego esclusivo di materiali inerti riciclati.

Per gli interventi verrà impiegata una miscela cementizia a bassa resistenza confezionata con prodotti inerti riciclati; secondo uno studio elaborato dal Dipartimento di Ingegneria Civile Edile e Ambientale e dal Laboratorio Materiali Stradali dell’Università Sapienza di Roma in stretta collaborazione con i funzionari e i dirigenti dell’Assessorato, l’uso di tale miscela cementizia consentirà al Comune un risparmio economico superiore al 20% rispetto all’utilizzo dei prodotti di cava, senza contare i connessi vantaggi ambientali.

Secondo gli ultimi dati del rapporto “L’Italia del Riciclo”, i rifiuti inerti da costruzione e demolizione, con un quantitativo pari a 39,7 milioni di tonnellate, costituiscono il 30% del totale rifiuti speciali. Tuttavia, non è possibile conoscere il dato reale di produzione nazionale di rifiuti speciali e di riciclo complessivo a causa della carenza di dati di produzione poiché i gestori dei piccoli impianti sono esentati dalle dichiarazioni MUD. Dei rifiuti tracciati, il 96,8% viene avviato a operazioni di recupero, per la maggior parte (76,7%) a recupero di materia.

“Uno dei limiti del settore delle costruzioni”, dichiara il Presidente di ANPAR Paolo Barberi, “riguarda la scarsa conoscenza dei prodotti riciclati e delle loro caratteristiche tecniche e ambientali. La loro provenienza dai rifiuti induce sia nell’utilizzatore sia nell’Ente di controllo una certa diffidenza e questa porta anche al mancato rispetto della normativa nazionale, che richiede di promuovere l’utilizzo degli aggregati riciclati al posto delle materie prime naturali. Per far fronte a tale problema l’ANPAR si sta impegnando, tramite una serie di iniziative scientifiche e di informazione, nella diffusione della nuova norma UNI 11531-1, che costituisce un riferimento nella scelta delle miscele di aggregati idonee alla costruzione di opere civili, come strade, ferrovie, aeroporti, piazzali, parcheggi e simili, e che speriamo possa diventare di uso obbligatorio nel prossimo futuro.”

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