Dopo tre anni consecutivi in cui era stato registrato un utile, l’esercizio 2014 si chiude per Aeroporto FVG S.p.A. con un risultato prima delle imposte pari ad Euro 1.073.586 ed una perdita d’esercizio pari ad Euro 1.252.046. Il documento approvato stamane dal Consiglio d’Amministrazione verrà sottoposto, tra un mese, all’approvazione dell’Assemblea. La causa di tale risultato negativo va identificata principalmente con l’andamento del traffico sull’aeroporto di Ronchi dei Legionari che, nel 2014, ha registrato un decremento dei passeggeri del 13,3%. Questo dato è stato dovuto soprattutto alla profonda trasformazione della strategia delle due principali compagnie aeree operanti sullo scalo che, per ridurre i costi, hanno favorito la concentrazione sugli aeroporti principali: Alitalia ha infatti ridotto le frequenze tra Ronchi e Roma e Catania, spesso utilizzando aerei di minori dimensioni rispetto al 2013, mentre Ryanair, ha diminuito il numero delle destinazioni servite. Nonostante quanto sopra, nel mese di dicembre vi è stata un’inversione di tendenza
nell’andamento del traffico, che ha ricominciato a crescere. Tale trend positivo è poi stato
confermato anche nei mesi di gennaio, febbraio e marzo 2015.
L’obiettivo di contenimento e stabilizzazione dei costi, che viene perseguito con grande sforzo ed
impegno, ha consentito di registrare un EBITDA positivo, anche se non sufficiente per giungere al
pareggio nel risultato della gestione caratteristica. I dati di bilancio non hanno infatti risentito solo
del citato calo del traffico e della conseguente riduzione dei ricavi diretti ed indiretti, ma anche dei
maggiori costi operativi e di gestione cui Aeroporto FVG SpA è tenuta a far fronte, anche per
effetto degli obblighi assunti in sede di rilascio della concessione quarantennale.
Nell’esercizio 2014, per la prima volta, i costi di gestione del servizio di Pronto Soccorso
Aeroportuale (oltre 430.000 Euro all’anno), sono andati a gravare direttamente sul bilancio della
SpA aeroportuale. Come stabilito a livello nazionale, il Ministero della Salute ha deciso che, a
decorrere dal 2014, non avrebbe più garantito il servizio negli aeroporti aventi la gestione totale,
ponendo l’obbligo, ribadito da ENAC, a sostenere il servizio con oneri a carico delle stesse società
di gestione aeroportuali. Il servizio è stato quindi svolto con continuità e regolarità, anche nel
passato esercizio, dalla Croce Rossa Italiana, con oneri a carico di Aeroporto FVG SpA, che
potranno essere recuperati solamente con l’approvazione, da parte di ENAC, di nuove tariffe
aeroportuali.
Anche in tema di security aeroportuale, Aeroporto FVG SpA ha sostenuto costi che non hanno
tuttora trovato copertura nella revisione dei relativi corrispettivi, quantificabili in oltre 400.000
Euro all’anno.
Va infine segnalato che viene infine mantenuta l’apertura notturna dello scalo, imposta per
eventuali motivi di emergenza umanitaria e/o aerea, pur in assenza di traffico schedulato, con un
costo di oltre 250.000 Euro all’anno.
Sin dalla stipula della Convenzione della Gestione Totale, nel 2007, non è stato possibile finalizzare
l’accordo di programma con ENAC. Tale mancata finalizzazione, che dipende da ENAC,
consentirebbe l’aggiornamento delle tariffe aeroportuali, invariate da oltre dieci anni, con un
impatto economico positivo determinante per Aeroporto FVG SpA.