Gianluca Carrabs, candidato dai Verdi capolista per la lista “Uniti per le Marche”

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Un progetto politico laico, riformista, ambientalista che serve a tutto il territorio, ma soprattutto ad Urbino e al suo entroterra, perché è in grado di garantire una rappresentanza in Consiglio Regionale. Gianluca Carrabs, correrà da capolista con la lista "Uniti per le Marche", formata da
 Verdi, Psi, Scelta Civica, liste civiche, che appoggia Luca Ceriscioli
 presidente. Oggi la presentazione della candidatura a Urbino, 
insieme all'inaugurazione della sede del comitato elettorale in
 via Francesco di Giorgio Martini, nella zona di Borgo Mercatale. 
Presenti tra gli altri il Consigliere Regionale uscente Adriano 
Cardogna, il capogruppo dei Verdi al Comune di Urbino Laura
 Scalbi e la co-portavoce dei Verdi di Urbino Simona 
Sebastiani.
“Credo che questi manifesti elettorali declinino bene il mio progetto per le Marche – dichiara Gianluca Carrabs – 'rigeneriAMO' nel senso di (1) rinnovamento generazionale, (2) rinnovamento/riconversione del modello di sviluppo esistente che ormai è esausto, (3) amore per un territorio. Ed il nuovo modello di sviluppo va immaginato proprio a partire da questo amore per il territorio che va (1) tutelato, anche perché prevenire costa meno, (2) e per il quale la manutenzione del territorio è indispensabile, che va dalle strade, ai fiumi e ai boschi per l’entroterra, alle spiagge per la costa; questa dovrà essere l’opera pubblica più importante per il nuovo governo regionale. Le vocazioni territoriali devono essere valorizzate attraverso le eccellenze che le caratterizzano, a partire dalle opportunità offerte dal binomio (3) cultura e agricoltura. Queste eccellenze sono le risorse per costruire il futuro modello di sviluppo delle Marche. Il paesaggio, l’ambiente, l’agroalimentare, i beni culturali, il manifatturiero di precisione e l’innovazione tecnologica devono essere il volano del nuovo modello. Una transizione così importate – continua – non può avvenire dall'oggi al domani e non avviene senza investimenti”. “In questo senso – sottolinea Adriano Cardogna – è strategico (4) il ruolo giocato dalle risorse provenienti dall'Unione Europa: 1.163 miliardi di euro di cui 538 milioni per il Piano di Sviluppo Rurale e 625 milioni per Fondo Sociale Europeo e il Fondo Economico Sviluppo Regionale”. “Per questo motivo evidenzia Carrabs – l'accesso a questi finanziamenti deve essere reso più aperto diminuendo la burocrazia e valorizzando le competenze esistenti. Si crea così, una volta per tutte, il riequilibrio territoriale tra costa ed entroterra; non posso esistere cittadini di serie A e cittadini di serie B e non possono esistere neanche questioni come quelle attuali dove la Regione disegna un entroterra diviso in 2: quello del progetto dell’Area interna Pilota 'Basso Appennino Pesarese ed Alto Appennino Anconetano' e il resto dell’entroterra di Pesaro – Urbino. Infatti oggi le prime possono godere delle risorse speciali del Fondo Economico Sviluppo Regionale per i progetti pilota aree interne, le altre no, come se ci fosse un entroterra più bisognoso di un altro. Inoltre – conclude Carrabs – non ci potrà essere riequilibrio del territorio senza la riattivazione della Ferrovia Fano – Urbino”.

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