Otto \”Autorità di Sistema portuale\” al posto delle attuali 24 Autorità portuali. È, secondo indiscrezioni, il progetto del ministero delle infrastrutture e dei trasporti contenuto nel \”Piano strategico della portualità e della logistica\”, un documento di 195 pagine che presenta le linee-guida della riforma dei porti. Nel dettaglio è prevista la creazione di 8 nuovi Authority: la Nord Tirrenica accorperà le attuali funzioni dei porti di Genova, La Spezia, Savona e Marina di Carrara; Nord Adriatica: Venezia, Trieste, Ravenna e Ancona; Tirrenica Centrale: Livorno, Piombino e Civitavecchia; Sarda: Cagliari-Sarroch e Olbia-Golfo Aranci; Campana: Napoli e Salerno; Pugliese: Bari, Brindisi, Taranto e Manfredonia; Calabra e dello Stretto: Gioia Tauro e Messina; Siciliana: Palermo, Catania ed Augusta. Con riferimento al documento reso pubblico in data odierna, che rielabora profondamente il lavoro svolto nel corso del 2014 e dei primi mesi del 2015 dal Ministero infrastrutture e trasporti, il Presidente Rodolfo Giampieri ha commentato:
“Il documento sembra costituire l’esito dell’articolato percorso di riforma della portualità e della sua governance. Nel contesto dell’Associazione dei porti italiani (Assoporti) l’Autorità portuale di Ancona ha sempre sostenuto una riforma che consentisse al settore un migliore coordinamento a livello nazionale, in coerenza con le politiche comunitarie che hanno individuato le infrastrutture strategiche ed i rispettivi corridoi di collegamento. La nuova proposta, per quanto riguarda l’Adriatico, prevede 2 autorità di sistema: una dei porti pugliesi e l’Autorità del nord Adriatico che include i porti di Ancona, Ravenna, Venezia e Trieste. In qualsiasi scenario le potenzialità del porto di Ancona dovranno essere valorizzate, in considerazione della funzione dello scalo come snodo intermodale a servizio di un consistente flusso di traffici internazionali di merci (oltre 8 milioni di tonnellate/anno) e passeggeri (più di un milione ogni anno, esclusi i crocieristi). Inoltre non va sottovalutata la posizione baricentrica di Ancona nel contesto del nuovo scacchiere della macroregione Adriatico Ionica. Non si tratta quindi di visione campanilistica, ma di dati obiettivi che confermano la rilevanza del porto e del territorio di riferimento.
La nostra attenzione maggiore sarà posta, infine, a che la nuova proposta assicuri maggiore competitività e lavoro per tutti gli scali.”