Vinitaly, soddisfatti i produttori IMT, Verdicchio al top

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“Grande affluenza di pubblico e un forte interesse per le nostre denominazioni, con il Verdicchio che continua a catalizzare l’attenzione di visitatori, buyer e distributori e a fare da traino a tutti i vini marchigiani”. Così il direttore dell’Istituto Marchigiano di Tutela Vini – IMT, Alberto Mazzoni a margine della 50^ edizione di Vinitaly che è terminata ieri a Verona. “L’edizione 2016 del salone mondiale del vino si chiude con un bilancio assolutamente positivo per le Marche – ha dichiarato il direttore Mazzoni – che vede i nostri produttori soddisfatti per i contatti consolidati con Canada, Usa, Giappone, Germania e per quelli aperti con numerosi Paesi dell’Est come Romania, Bulgaria e Croazia. Durante la manifestazione – ha continuato Mazzoni – si è parlato molto di Cina, un mercato su cui puntare, guardando alla fascia dei millennials, ovvero i giovani nati dagli anni Ottanta fino al 2000, che non si fanno troppo influenzare dal prezzo. Registriamo infine un rinnovato interesse da parte della ristorazione italiana”. Strategica è stata la partnership con Il Sole 24 Ore-Food 24, con la presenza nelle dirette dalla terrazza Marche dei più importanti attori della filiera, delle organizzazioni e delle istituzioni di riferimento per il settore. Tra questi, il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani, il presidente dell’Ice, Riccardo Monti, il coordinatore S&D per la commissione agricoltura dell'Europarlamento, Paolo De Castro, il presidente di Unione Italiana Vini (Uiv), Domenico Zonin, il presidente di Federvini, Sandro Boscaini, il direttore scientifico di Vinitaly International Academy, Ian d’Agata, il presidente dell’Istituto Grandi Marchi, Piero Mastroberardino, la presidente della Fivi, Matilde Poggi e la vicepresidente del Movimento Turismo del Vino, Serenella Moroder.
“Un’edizione molto positiva all’altezza del suo 50° anniversario e con l’Opera Wine migliore di sempre – ha detto Michele Bernetti, titolare di Umani Ronchi -. E’ stata una fiera di alto livello sul fronte del profilo dei contatti, dell’internazionalizzazione e della gestione di alcune problematiche operative degli scorsi anni, che sono state risolte. Tanta America, in particolare Nord America”. Per Stefano Antonucci, titolare dell’azienda Santa Barbara: “Vinitaly è andato benissimo, siamo molto soddisfatti di questa cinquantesima edizione che ha visto il Verdicchio in ascesa. Torniamo a casa con una grande energia, forti di nuovi contatti aperti con i mercati esteri, soprattutto con la California”. Nuovi contatti Usa anche per Gianluca Bartolomucci (Quota 33) che commenta così questa edizione: “Un Vinitaly oltre le aspettative. Ha funzionato molto bene la formula degli assaggi liberi in terrazza che ci hanno portato diversi importatori da Stati Uniti, Belgio, Norvegia e Olanda”. Secondo Marco Gatti (Gatti), per la prima volta con la sua azienda alla rassegna scaligera: “L’esordio è stato positivo. La fiera è una tappa obbligata per proporsi sul mercato interno e su quello estero e grazie alla terrazza ho preso contatti con Piemonte, Lombardia e Calabria, ma anche con Svizzera, Olanda e Lussemburgo. Sulla base dei commenti degli altri produttori, ho notato inoltre un crescente interesse verso il Verdicchio”. Bilancio positivo infine per Tommaso Di Sante, titolare dell'omonima cantina di Fano: "Abbiamo registrato particolare attenzione da parte di importatori provenienti da Svezia, Olanda e Paesi Bassi sia per i prodotti autoctoni come il Bianchello che per il bio. Tra i contatti avviati, quelli con un sommelier cinese interessato alle vendite online e con alcuni tour operator tedeschi e svedesi, a dimostrazione di quanto sia strategica la promozione integrata del brand Marche”.

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