Macroregione Adriatico – Ionica: mappati i sistemi di innovazione dell’area

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La presentazione dei dati si terrà nell’Aula magna dell’Università di Trieste il 27 e 28 settembre 2016. Nelle giornate del 27 e 28 settembre 2016, nell’Aula magna dell’Università di Trieste, si svolgerà l’evento internazionale di chiusura di PACINNO (Platform for trans-Academic Cooperation in Innovation), il progetto strategico triennale (2013-2016) finanziato dal programma IPA Adriatic. L’evento finale è intitolato “Promoting innovation in the Adriatic region”. In questo contesto saranno presentati a tutti i protagonisti dell’innovazione della regione adriatica (Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Grecia, Italia, Montenegro, Serbia, Slovenia) i positivi risultati raggiunti dal progetto. Grazie alla presenza di esperti e autorità internazionali nel campo dell’innovazione, l’evento sarà anche un’occasione per mettere a fuoco e discutere le politiche di innovazione del futuro per l’area adriatica.

L’obiettivo generale di PACINNO è stato quello di istituire una piattaforma di cooperazione per lo svolgimento di attività di ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico nell’intera Regione Adriatica. Coinvolgendo enti di ricerca, istituzioni e imprese, questo progetto ha gettato nuovi ponti tra il mondo della ricerca e quello dell’innovazione applicata al business. In particolare, tra gli obiettivi specifici di PACINNO vi è stato quello di favorire la nascita di nuove imprese in settori innovativi e rafforzare la competitività delle PMI esistenti, appartenenti sia ai settori dell’high-tech che ai settori tradizionali.

Ulteriori informazioni sono presenti sul sito www.adriaticinnovationconference.eu dove si possono trovare il programma della conferenza, oltre alla lista dei relatori e altre notizie sull’evento e sul progetto.

In allegato alcune immagini del progetto Pacinno. Qui di seguito altre informazioni sul progetto.

Roberto Toffolutti
responsabile comunicazione progetto Pacinno
cell. 334 7028473

LE ORIGINI DI PACINNO
Pacinno è l’acronimo di “Platform for trans-Academic Cooperation in Innovation”. È un progetto internazionale finanziato dal Programma di cooperazione transfrontaliero Ipa Adriatic del valore di circa 6 milioni di euro. L’Università di Trieste, attraverso il Dipartimento di Scienze economiche, aziendali, matematiche e statistiche, riveste il ruolo di capofila del progetto che coinvolge altri sette partner, università e centri di alta formazione e ricerca, dell’intera regione adriatica: Slovenia, Croazia, Bosnia-Erzegovina, Albania, Serbia, Montenegro e Grecia. Pacinno ha saputo mettere in rete, per la prima volta, un centinaio di ricercatori ed esperti di innovazione attivi nell’area adriatica.

GLI OBIETTIVI SCIENTIFICI, IMPRENDITORIALI E SOCIALI DEL PROGETTO
Stiamo creando una piattaforma di cooperazione per le iniziative di ricerca e trasferimento tecnologico. Stiamo lavorando per mettere in stretta connessione il mondo della ricerca e quello dell’innovazione applicata al business. Per raggiungere questi obiettivi siamo partiti dall’analisi degli indicatori esistenti che ci permettono di comprendere le differenze, a livello di innovazione, presenti nei paesi che partecipano al progetto. L’obiettivo finale è quello di favorire, coinvolgendo potenziali investitori come i fondi d’investimento e gli enti pubblici, la nascita di nuove imprese in settori innovativi e di rafforzare con il trasferimento tecnologico la competitività delle Pmi esistenti, sia quelle dell’high-tech che quelle dei settori più tradizionali.

RISULTATI RAGGIUNTI E PROSSIMI STEP
Da poco siamo entrati nell’ultima fase. Nel maggio scorso si è tenuta al Mib la Public Policy Conference di Pacinno. Imprenditori, esperti di settore, appassionati e policy maker si sono confrontati sull’evoluzione tecnologica in due settori strategici per l’economia del Friuli Venezia Giulia influenzati dal processo di progressiva digitalizzazione dei modelli di business: Sistema casa e Metalmeccanica. Adesso stiamo lavorando all’organizzazione della Final conference di progetto in programma a Trieste il 27 e 28 settembre. Il risultato più importante che abbiamo ottenuto è sicuramente la mappatura dei sistemi di innovazione degli otto paesi che fanno parte di Pacinno che si può consultare on-line all’indirizzo www.adriaticinnovationmap.eu

AL FIANCO DI NUOVI IMPRENDITORI E IMPRESE START-UP
Attraverso due cicli di accelerazione di impresa, gestiti in partnership con importanti attori dell’ecosistema dell’innovazione, abbiamo fornito assistenza a 170 start up in tutta l’area adriatica. Pacinno, però, opera anche a fianco delle imprese già presenti sul mercato per aiutarle nei loro processi di innovazione. In questo contesto abbiamo analizzato le performance innovative di 1165 piccole medie imprese e abbiamo studiato dettagliatamente le precondizioni organizzative all’innovazione in 22 pmi e “piccole multinazionali” e organizzato momenti di confronto e di formazione manageriale in azienda. Inoltre, abbiamo dato supporto concreto a 16 progetti di innovazione portati avanti da altrettante start up e pmi.
Infine, all’interno dell’Università di Trieste, è nato l’ITT Lab, un laboratorio dove condividere conoscenza scientifica e manageriale ed elaborare e affinare nuove idee che provengono da ricercatori, studenti, spin off universitari e start up. ITT Lab, coordinato dal team manager di Pacinno Guido Bortoluzzi, è uno spazio creativo, un luogo in cui la tecnologia incontra le conoscenze manageriali utili per trasformare una buona idea in una innovazione di successo per il mercato.

OPPORTUNITÀ E CRITICITÀ
Come detto, il progetto interessa l’intera area adriatica, un territorio che non siamo abituati a pensare come omogeneo. I dati sull’innovazione in nostro possesso confermano infatti l’esistenza di differenze marcate tra i paesi del progetto Pacinno. Se la Slovenia e l’Italia non sono lontani dalla media europea, ci sono paesi come la Bosnia-Erzegovina, il Montenegro e anche la stessa Albania che, di fatto, stanno muovendo i primi passi. Il nostro sforzo è volto a fornire un quadro di riferimento che si basi su dati condivisi e in grado di essere comparati. Per questo abbiamo chiesto ai nostri partner quante più informazioni possibili sul sistema della formazione, sullo stato delle aziende private, sull’utilizzo delle risorse umane, sui risultati di carattere scientifico, sul livello di imprenditorialità e sulle tipologie dei finanziamenti alle imprese. Purtroppo, in alcuni casi abbiamo registrato una significativa mancanza di dati su cui lavorare. C’è insomma ancora molto da fare su questo fronte. Per quanto ci riguarda stiamo già lavorando a nuovi progetti internazionali che possano portare avanti i già buoni risultati ottenuti da Pacinno.

I RAPPORTI CON LE ISTITUZIONI LOCALI, NAZIONALI ED EUROPEE
Siamo riusciti a coinvolgere i “policy makers” ad ogni livello. Se vogliamo che le politiche di supporto all’innovazione siano veramente efficaci, dobbiamo basarci però su una conoscenza sempre più approfondita del territorio e delle sue peculiarità. Non sempre questo accade nell’area adriatica. L’attività di “benchmarking” rappresenta una fonte di ispirazione all’implementazione di politiche di supporto via via più raffinate.
Per vincere la competizione su scala globale dobbiamo puntare sempre di più sull’alta tecnologia, tentando di trasferirla alla struttura economica, e scommettere sulle “strategie di specializzazione intelligenti” delineate dalla Commissione europea. Horizon 2020 è infatti il programma di finanziamento europeo che mette a disposizione oltre 70 miliardi di euro per i prossimi 7 anni. Risorse fondamentali per far crescere la ricerca e il trasferimento tecnologico.

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