Porto di Trieste: ruolo strategico delle aree retroportuali

1325

“In uno scenario in cui i volumi di traffico
del porto di Trieste, assieme a quelli degli altri scali
dell’Alto Adriatico, registrano una forte crescita, la sfida,
strutturata dal lavoro compiuto in questi ultimi anni dalla
Regione, è quella di sviluppare, sotto la regia dell’Authority
guidata da Zeno D’Agostino, le aree retroportuali del Friuli
Venezia Giulia estendendone l’attività alla Carinzia, alla
Slovenia e alla Croazia”.

Lo ha detto l’assessore alle Attività produttive e vicepresidente
della Regione, Sergio Bolzonello, intervenendo a Trieste nel
corso dell’Alpe Adria Business Forum all’interno della Tavola
rotonda “Il porto di Trieste e Luka Koper – opportunità di
sviluppo della regione Alpe-Adria”. L’evento, organizzato
dall’Unione regionale economica slovena, ha affrontato il tema
della cooperazione e del networking tra le imprese in un panorama
transfrontaliero che comprende Italia, Slovenia e Austria.

Di una regione che di fatto è una specie di piattaforma logistica
ha parlato ancora Bolzonello, il quale ha ricordato la
connessione tra il fronte portuale del Friuli Venezia Giulia,
costituito da Trieste, Monfalcone e San Giorgio di Nogaro, e gli
spazi retrostanti funzionali all’intermodalità, come quelli di
Fernetti, Pordenone e Cervignano.

In questo contesto, come ha spiegato Bolzonello, l’allargamento
della piattaforma ai porti di Capodistria e Fiume svilupperebbe
le potenzialità di sviluppo dell’economia regionale attraverso il
ruolo strategico delle aree retroportuali.

“La crescita degli scali dell’Adriatico Settentrionale – ha
aggiunto il vicepresidente – è un qualcosa di consolidato, per
questo bisogna cogliere l’opportunità accelerando la
realizzazione delle opere di infrastrutturazione, al fine di
fornire alle imprese gli strumenti per intercettare il rilancio
economico e creare occupazione”.

Bolzonello ha poi sottolineato che la Regione, attraverso una
produzione legislativa improntata all’innovazione, come il
provvedimento del Rilanciampresa, è riuscita a dotare il mondo
produttivo di uno strumento idoneo ad aumentare il grado di
competitività delle aziende, riformando la realtà dei consorzi
industriali riducendone il numero e aumentandone la funzionalità.

“Una visione – ha concluso Bolzonello – dalla quale non si può
tornare indietro: la continuità infatti è dettata dalle oggettive
performance di crescita che tutti gli indicatori economici
indicano per la nostra regione”.

Da parte sua il presidente dell’Autorità di Sistema portuale del
Mare Adriatico Orientale, Zeno D’Agostino, ha rimarcato la
necessità di non concentrare l’analisi e la strategia solo sui
numeri, ma anche sulle persone, sulle competenze e
sull’innovazione, all’interno di una tradizione culturale che per
Trieste è un vero e proprio valore aggiunto.

In questo quadro il Protocollo d’intesa sottoscritto lo scorso
marzo tra l’Authority e Area science park, assume un valore
strategico fondamentale “perché lo sviluppo futuro è costruito
dalle intelligenze”. D’Agostino ha infine sottolineato come gli
scali dell’Alto Adriatico stiano attirando nuove managerialità,
“in un ambito in cui siamo riusciti a costruire un corridoio
marino entrato di fatto nella logica globale dei traffici”.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here