I manager che affrontano i disastri naturali

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Terra di terremoti, alluvioni, disastri ambientali. L’Italia negli ultimi anni ha subito e sperimentato sulla pelle i danni di alcuni fra i più drammatici accadimenti naturali. Ed è alla luce di questa considerazione che assume una valenza del tutto particolare la consegna, programmata per venerdì prossimo, 26 gennaio, a Roma, dei primi certificati di “Disaster Manager” mai rilasciati in Europa. Certificati, frutto della collaborazione fra Assodima (l’Associazione Nazionale Disaster Manager) e CEPAS (l’Istituto di certificazione delle competenze e delle professionalità del gruppo Bureau Veritas), che sono finalizzati proprio a verificare, secondo uno schema di certificazione definito con il contributo delle “Parti interessate”, la competenza professionale dei Disaster Manager.
I certificati che saranno consegnati da parte di CEPAS a 42 Disaster Manager di primo, secondo e terzo livello, rappresentano una tappa determinante nello sviluppo dei servizi di Protezione Civile nel Paese. A essere insigniti di questo riconoscimento saranno professionisti già affermati provenienti da tutta Italia e che dirigono importanti gangli del sistema della stessa Protezione Civile, come Fabrizio Curcio e Roberto Oreficini. Alla manifestazione assisteranno significativamente il Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli, e il Senatore Giuseppe Zamberletti.
La nascita in Italia della figura del “Disaster Manager” segna una svolta determinante. L’Italia è infatti il primo paese in Europa a definire e applicare una normativa tecnica, la UNI 11656:2016, approvata nel novembre 2016, che definisce i requisiti di conoscenza, abilità e competenza del “Disaster Manager”, figura avente un ruolo significativo nelle attività di pianificazione, di coordinamento e di elaborazione delle politiche pubbliche di protezione civile in ambito locale.
E con la consegna dei certificati, il Disaster Manager diventa una realtà effettiva, frutto di una normativa tecnica specifica nella quale l’Italia ha svolto e svolge una funzione pionieristica.
La conseguenza pratica, determinante per un Paese come l’Italia, esposto, come i fatti dimostrano, a drammatiche sciagure naturali, è quella di creare un tessuto di professionisti e professionalità indiscutibili, una rete alla quale anche le amministrazioni regionali e locali, oltre che la Protezione Civile, potranno fare capo, sia nell’opera di prevenzione, sia a maggior ragione negli interventi di emergenza nel caso di catastrofi naturali.

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