Bloccato il terminal intermodale di Melzo

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Gravissime ripercussioni al trasporto merci ad est di Milano. Impatto di immagine significativo sulla competitvità dei porti Italiani per i mercati del centro Europa

Dopo 13 giorni dal terribile incidente ferroviario di Pioltello, il terminal intermodale di Melzo risulta ancora bloccato con impossibilità, per uno dei più attivi centri intermodali del nord Italia, di far entrare ed uscire i treni nazionali e internazionali.
Nel rispetto delle terribili conseguenze in termini di vite umane e dei disagi che colpiscono i pendolari, è auspicabile che tutti i soggetti coinvolti lavorino con maggiore rapidità per evitare ulteriori ricadute economiche negative sulle aziende e gli operatori privati che così tanto hanno investito per il trasporto ferroviario delle merci e per il rilancio della competitività dei porti italiani verso i mercati d’oltre Alpe.
Duole constatare che il tema del trasporto ferroviario delle merci in Italia, al di la del positivo cambio di passo impostato dal ministro Delrio con la cosidetta “cura del ferro”, continui a scontare un problema di percezione e strategicità. Non solo per ciò che riguarda lo stato delle infrastrutture, ma anche per ciò che attiene agli impatti sull’ambiente e alle ricadute in termini di competitività delle merci. Competitività che un maggiore trasporto via ferro garantirebbe ai prodotti italiani e agli operatori che servono i mercati che non hanno accesso diretto ai porti nel centro Europa. Questo si evince dal fatto che dopo 13 giorni rimangono ancora fortemente penalizzati, se non completamente interdetti, i collegamenti dei treni merce nella linea oggetto di sequestro da parte della magistratura.

Contship Italia Hub Ferroviario di Melzo

Il Gruppo Contship, da sempre in prima linea per uno sviluppo dei trasporti intermodali in Italia, nel rispetto dei ruoli di chi oggi è impegnato a indagare sulle cause del tragico incidente, non può nascondere le ricadute negative di immagine che il sistema logistico ferroviario italiano oggi subisce nei mercati che i porti italiani vogliono contendere ai porti del Nord Europa.

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