Il Governo chiude ogni attività produttiva non necessaria

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Giuseppe Conte al termine di un’altra giornata drammatica per l’Italia in termini di contagi e di decessi per il Coronavirus, ieri sera è tornato parlare alla nazione per annunciare un’ulteriore stretta alle misure utili a limitare la diffusione del virus. In pratica vengono fermate tutte le attività economiche non essenziali.

Intorno alle 23.15 di uno dei giorni più difficili per l’Italia, quando in sole 24 ore sono stati registrati quasi 800 morti per l’emergenza Coronavirus, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha parlato alla nazione e annunciato la chiusura di tutte le aziende la cui attività non è da considerarsi necessaria. “Rimangono invece aperti supermercati, farmacia e parafarmacie”. Ma anche tabaccai e distributori di benzina. E inoltre, “sono assicurati i servizi bancari, postali, assicurativi, finanziari”. Così come il trasporto pubblico. L’annuncio, che soddisfa le richieste delle Regioni del Nord, è arrivato dopo ore di confronti e pressioni, ma soprattutto dopo una lunga videoconferenza pomeridiana con i sindacati e le associazioni delle imprese. “È la crisi più difficile che il Paese sta vivendo dal secondo dopoguerra “, ha esordito il premier. E anche per questo, “dobbiamo fare un passo in più”

“Chiuderemo tutte le attività produttive non cruciali e indispensabili. Ma resteranno aperti supermercati, alimentari, farmacie e parafarmacie. I servizi essenziali saranno garantiti” ha detto durante il suo discorso il presidente del Consiglio dei ministri. La misura è valida in tutto il territorio nazionale e arriva dopo il pressing di alcune Regioni del nord (Lombardia in primis) e dai sindacati che chiedevano un’ulteriore stretta del governo. In pratica viene completamente paralizzata l’attività economica dell’Italia. Conte ha specificato che, oltre ai trasporti, saranno assicurati anche i servizi bancari, postali, assicurativi e finanziari”.

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