PMI e finanza sostenibile: come collaborare sull’economia circolare nella ripresa post COVID-19

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Economia circolare, finanza sostenibile e PMI saranno tra i protagonisti della ripresa economica dopo l’emergenza del coronavirus. Ne sono convinti il Forum per la Finanza Sostenibile e Comieco, che questa mattina hanno presentato via webinar la ricerca “Innovazione circolare. La finanza sostenibile e la filiera di carta e cartone”.

Il manuale si rivolge agli operatori finanziari interessati ai temi di sostenibilità e alle imprese del settore carta-cartone, fornendo una guida sintetica sugli strumenti finanziari e sui programmi dell’Unione Europea per sostenere lo sviluppo circolare delle PMI.

Da 26 interviste a operatori dei due settori sono emersi 10 consigli che finanza e imprese si rivolgono reciprocamente. Tra le richieste degli investitori: fare rete e fornire informazioni chiare e complete sulle politiche di sostenibilità adottate; la filiera della carta-cartone chiede un linguaggio più vicino agli imprenditori e una maggiore conoscenza dei prodotti finanziari a disposizione delle PMI.

La ricerca sarà un prezioso supporto per orientare le scelte di investitori e imprese nella fase cruciale che farà seguito all’attuale emergenza sanitaria. La ripresa, infatti, richiederà di ripensare i modelli economici per ridurre gli impatti negativi delle attività umane sull’ambiente e sulla salute. Dall’economia circolare e dalla finanza sostenibile potranno arrivare risposte efficaci a queste nuove esigenze.

Come tragicamente evidente in queste ultime settimane, la transizione verso un modello economico più rispettoso degli equilibri naturali e quindi “circolare” è essenziale per la sopravvivenza non del pianeta bensì della specie umana. In quest’ottica, occorre incrementare gli investimenti nella cosiddetta “economia reale”, supportando le aziende impegnate a realizzare impatti positivi su ambiente e società”, commenta Arianna Lovera, Senior Programme Officer del Forum per la Finanza Sostenibile.

In questa direzione procede anche la Commissione Europea, che con l’EU Green Deal si è impegnata a rendere l’economia più verde, circolare e inclusiva, puntando a mobilitare fino a €1.000 miliardi. Inoltre, dal 2018 è attiva sul Piano d’Azione per finanziare la crescita sostenibile, con dieci misure per accrescere gli investimenti in progetti sostenibili.

Negli ultimi anni la finanza sostenibile ha registrato una crescita significativa a livello globale, europeo e italiano: nel mondo le masse gestite secondo criteri di sostenibilità ammontano a $31 mila miliardi; la maggioranza degli investimenti si concentra in Europa, che rappresenta il 46% del mercato SRI globale[1]. In base ai dati dell’ultima edizione dell’European SRI Study di Eurosif (2018), si stima che l’Italia rappresenti circa un decimo dei volumi registrati nel mercato europeo.

Sul mercato nazionale sono in aumento le opportunità finanziarie dedicate all’economia circolare, come i green bond emessi dalle multiutility, i contributi erogati dalle Fondazioni, le aperture di credito da parte delle banche e i fondi di investimento rivolti alle imprese non quotate.

Le aziende della filiera di produzione degli imballaggi in carta e cartone sono da anni in prima linea per la realizzazione e sviluppo di pack sostenibili, riciclati e riciclabili, facendosi carico dei costi dell’innovazione e degli scarti della lavorazione delle fibre usate. La necessità di un’offerta finanziaria adeguata e sostenibile diventa ulteriormente necessaria in questo periodo di crisi, dove le aziende del settore, pur lavorando per alcune filiere, quali l’alimentare ed il farmaceutico, subiscono un impatto che porterà all’ottimizzazione e riorganizzazione della produzione. Ricordiamo che gran parte dei 3.300 consorziati Comieco sono piccole e medie imprese dislocate su tutto il territorio italiano che lavorano fianco a fianco delle imprese di produzione italiane, e mai come in questo momento è necessario creare reti, collaborazioni e alleanze conclude Eliana Farotto, Responsabile Ricerca e Sviluppo di Comieco.

La filiera della carta e del cartone produce un biomateriale che viene riciclato dallo stesso comparto con un tasso di circolarità del 57%; nello specifico settore degli imballaggi il tasso di riciclo sale all’80%, portando il nostro Paese al terzo posto a livello europeo per utilizzo di carta da macero.

La fase di transizione verso un modello economico più circolare comporta l’esigenza di investimenti onerosi per le imprese, che necessitano di attrezzarsi con nuove tecnologie; per fare questo si stima che in Europa saranno necessari investimenti per €24 miliardi entro il 2050, aggiuntivi ai €3,5 miliardi che l’industria cartaria già investe ogni anno[2].

La ricerca è disponibile online a questo link

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