V-Ita, start-up tutta italiana che produce biciclette a pedalata assistita, ha fatturato nel primo trimestre, oltre 3milioni di euro. Oggi ha in pancia 5milioni di backorders e una proiezione di fatturato a fine 2020 di oltre 10milioni di euro. Si tratta di un dato economico che non riguarda l’azienda in sé, ma è un segnale molto chiaro di come oggi stia profondamente cambiando la mobilità degli italiani, spinti dalla pandemia a rivedere il modo di spostarsi.
“Abbiamo costituito l’azienda nel febbraio 2019 – racconta Carlo Parente, Amministratore Delegato di V-Ita Group – la qualità, il design e la grandissima personalizzazione dei nostri prodotti (il cliente può scegliere fra 6milioni di colori, come per un’auto di lusso) ci aveva fatto chiudere un primo anno molto positivo. Mai, però, ci saremmo aspettati questo boom. La mobilità sostenibile è sempre stata per noi un pensiero fisso. Quando è nato questo progetto imprenditoriale, avevamo un obiettivo: trasformare la bicicletta da ciò che era una Utility, ovvero un mezzo di trasporto o per fare sport, in un mezzo cool che si utilizza con una finalità green, ma anche col piacere di mostrarlo. Ognuno dei tre marchi di V-ita group si pone questo obiettivo. Dall’ esclusiva e personalizzabile V-it passando per l’iconica Fat bike Icon.e, fino ad arrivare all’ultime nate a marchio The One, tutte le nostre e-bike hanno l’ambizioso compito di far riscoprire il piacere di andare bici ed essere osservati. Anche con l’ultimo progetto varato dal gruppo, ovvero il nostro “spillo”, non si è voluto proporre un semplice monopattino, ma un vero e proprio personal scooter, che possa rappresentare per il consumatore più che un veicolo uno stile di vita”.
“In questi mesi – prosegue Parente – ci siamo dati da fare per pensare a nuovi modelli di mobilità post Covid. Abbiamo sviluppato piattaforme per lo sharing elettrico che stiamo proponendo a diversi Comuni italiani e stiamo lavorando alacremente per fornire soluzioni in alternativa al trasporto pubblico. Non a caso, per tutti i collaboratori del gruppo, abbiamo pensato ad un contributo di 500€ che si aggiungono al bonus bici del Governo, per promuovere l’utilizzo di bici elettriche ed agevolare la mobilità in sicurezza. Abbiamo sempre creduto nel fare impresa per costruire qualcosa che duri nel tempo, e non per mero business, e ciò non può essere realizzato senza tenere a cuore i propri collaboratori che sono la vera anima dell’azienda. E mai come in questo momento, abbiamo avuto modo di appurare che quando ci sono valori veri, sani, si possono superare le difficoltà”.