La lectio di Stefania Auci apre il 9° Festival del Giornalismo culturale

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Più di 40 personalità ed esperti a Urbino, dall’8 al 10 ottobre, per parlare della difesa della lingua

Sarà Stefania Auci a dare il via alla nona edizione del Festival del Giornalismo culturale, venerdì 8 ottobre, a Urbino. La scrittrice e docente, autrice dei due best seller I Leoni di Sicilia e L’inverno dei Leoni (Editrice Nord, 2019 e 2021), terrà una lectio magistralis alle 15.30, nel Palazzo Ducale, luogo che ospiterà le iniziative e i panel della rassegna anche sabato 9 e domenica 10. Dopo il connubio tra scienza e cultura approfondito nel 2020, quest’anno il titolo del Festival sarà “DIVINA CULTURA. La lingua e la sua difesa, da Dante agli ipersocial.”, con l’avvio dei lavori affidato al presidente Piero Dorfles e ai direttori Lella Mazzoli e Giorgio Zanchini, alle 15 nel Salone del Trono. In apertura, ci sarà anche il saluto del presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, del direttore della Galleria Nazionale delle Marche, Luigi Gallo, e del magnifico rettore dell’Università Carlo Bo, Giorgio Calcagnini.

Fatta l’Italia, bisognava fare l’italiano. Questo progetto, che era stato pianificato già da Dante Alighieri nel De Vulgari Eloquentia, è stato poi portato avanti soprattutto dalla radio e dalla televisione, ma per certi versi è rimasto incompiuto. Cosa può cercare di frenare un declino verso una lingua povera e volgare? Forse lo può e lo deve fare il giornalismo culturale. Da tale incipit partirà quest’anno il Festival, che tratterà l’evoluzione e la specializzazione del linguaggio in vari ambiti, dalla politica, all’economia, all’architettura e oltre. E sarà dedicata a questo tema anche la ricerca “Come si informano gli italiani”, condotta da Ipsos e dall’Osservatorio News-Italia attraverso un questionario a un campione di 1000 italiani e interviste in profondità a esperti. La ricerca racconterà del rapporto tra la lingua e la scuola, le pagine culturali, i social network e di come si possa fare uso di un corretto italiano. Alle 16.30 ne presenteranno i risultati e ne discuteranno Lella Mazzoli, direttrice dell’Osservatorio, Giovanni Boccia Artieri, responsabile scientifico del LaRiCA, laboratorio che ha realizzato lo studio, il giornalista Alessandro Zaccuri e l’esperto di media Andrea Fagnoni di Ipsos. Condurrà il dibattito Piero Dorfles.

A seguire, ci si trasferirà nelle cucine di Palazzo Ducale per un evento dedicato alle parole del cibo, settore molto amato e seguito  che ha avuto una esplosione di popolarità nell’ultimo decennio, introducendo molti nuovi termini nel linguaggio corrente. Ne parleranno il giornalista e autore televisivo Carlo Cambi, personalità molto nota nel mondo dell’enogastronomia, lo chef Massimo Biagiali e suo figlio Paolo, hotel manager. Durante il panel si potrà gustare un calice di vino prodotto offerto dalla tenuta Santi Giacomo e Filippo, azienda del territorio urbinate.

Nella seconda giornata sarà la volta delle parole dell’architettura “in attesa del Danteum”, delle parole dei social, delle parole degli inserti e delle pagine culturali e dell’incontro – chissà se possibile – di linguisti e giornalisti. Spazio anche alla premiazione dei concorsi del Festival: il primo è stato dedicato ai giornalisti under 40, il secondo al miglior scatto fotografico accompagnato dall’hashtag #Lemarchechevedo. In serata avverrà il debutto teatrale con “Vocabolario politichese italiano 1946-2021. Un recital allegro e disperato sulle parole della politica”, ideato e curato da Paolo Di Paolo, con Piero Dorfles, Simone Francia, Diana Manea e con i direttori del Festival Lella Mazzoli e Giorgio Zanchini.

Domenica ultima giornata di eventi, con le parole dell’economia, le parole della politica e la provocatoria performance di Jack Giuggioli, che trarrà ispirazione da articoli di giornale realmente scritti. Chiusura della mattinata e della rassegna affidata all’artista concettuale, poeta, scrittore, drammaturgo e regista Emilio Isgrò e alla sua lectio magistralis dal titolo “Cancellare non uccidere”.

Il tre giorni di panel e iniziative assegneranno anche crediti validi per la formazione continua dei giornalisti iscritti all’albo, previo accreditamento sulla piattaforma Sigef.

Nel rispetto delle norme sul distanziamento e in base alle misure per il contenimento della diffusione del Covid-19, la partecipazione agli eventi del festival sarà libera e gratuita, ma a numero chiuso, con obbligo di prenotazione, di uso della mascherina e di possesso del Green Pass. Per riservare un posto basterà andare sul sito www.festivalgiornalismoculturale.it, dove si potrà consultare l’intero programma e rimanere aggiornati sulle conferme o aggiunte di ospiti.

Il Festival del giornalismo culturale è organizzato dall’Istituto per la formazione al giornalismo di Urbino e dall’Università degli studi di Urbino Carlo Bo, con il contributo della Regione Marche e di Sviluppo Marche Srl (Svim), in collaborazione con la Galleria Nazionale delle Marche e con il patrocinio del Parlamento europeo, della Presidenza del Consiglio dei ministri, del Senato della Repubblica e della Regione Marche. Media partner sono Rai Cultura, Rai News 24, Rai Radio 3, TGR, Ansa, Consiglio nazionale delle ricerche e liveMED. Si ringraziano il LaRiCA, la Rete di scuole di Pesaro e Urbino, il Paese dei Balocchi, l’Eremo di Fonte Avellana, la Basilica di Santa Croce al Chienti e gli sponsor TVS e Cassa di risparmio di Pesaro.

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