Nono mese consecutivo in calo per il mercato auto europeo a marzo, con una contrazione del 18,8%

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I cinque major market (incluso UK) registrano tutti una flessione a due cifre.

Le interruzioni correnti lungo la catena di fornitura di materie prime e componenti,

ulteriormente esacerbate per effetto del proseguimento del conflitto Russia-Ucraina,

impattano negativamente sulla produzione. Le difficoltà delle imprese della filiera nella

programmazione delle attività e nel sostenere le maggiorazioni dei costi

richiedono interventi straordinari dei governi per gestire la crisi

 

Secondo i dati diffusi oggi da ACEA, nel complesso dei

Paesi dell’Unione europea allargata all’EFTA e al Regno Unito1 a marzo le

immatricolazioni di auto ammontano a 1.127.077 unità, il 18,8% in meno rispetto a marzo

2021.

Nel primo trimestre del 2022, i volumi immatricolati raggiungono 2.753.256 unità, con

una variazione negativa del 10,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Nono mese consecutivo in calo per il mercato auto europeo, che riporta a marzo

una pesante flessione a doppia cifra (-18,8%) – afferma Paolo Scudieri, Presidente di

ANFIA.

La maggior parte dei Paesi registra un risultato negativo, inclusi i cinque major market

(compreso UK) che registrano tutti un calo a due cifre: Spagna -30,2%, Italia -29,7%,

Francia -19,5%, Germania -17,5% e Regno Unito -14,3%. Complessivamente, questi cinque

mercati registrano una contrazione (-20,1%) in linea con la media del mercato e

rappresentano il 72% del totale immatricolato a marzo.

Le interruzioni correnti lungo la catena di fornitura di materie prime e componenti,

ulteriormente esacerbate per effetto del proseguimento del conflitto Russia-Ucraina,

hanno un impatto fortemente negativo sulla produzione di autoveicoli, caratterizzata da

rallentamenti e blocchi che finiscono per incidere su tutti i comparti della filiera. Una

situazione che mette a dura prova le imprese nel far fronte alla programmazione delle

attività e alle maggiorazioni dei costi e che richiede interventi straordinari da parte dei

governi per gestire la crisi.

Guardando all’andamento delle vendite di auto ricaricabili (BEV e PHEV) nel complesso

dei cinque maggiori mercati, si rileva, nel mese, una quota di penetrazione del 20,5%

(contro il 15,3% di marzo 2021) e un incremento tendenziale del 7,4%, nonostante per

Italia e Germania registrino una contrazione rispettivamente del 22,8% e del 6%. Nel

primo trimestre 2022 la quota di BEV + PHEV è del 19,2% (14,1% a gennaio-marzo 2021).

1 EU 27 + EFTA + Regno Unito (ricordiamo che dal 1° febbraio 2020 il Regno Unito non fa più parte dell’Unione

Europea). I dati per Malta non sono al momento disponibili

In Italia, auspichiamo che le misure di sostegno alla domanda che risulteranno presto

accessibili possano risollevare le immatricolazioni di questo segmento, proseguendo nel

percorso di progressiva decarbonizzazione della mobilità”.

In Italia, i volumi totalizzati a marzo 2022 si attestano a 119.497 unità (-29,7%).

Nel primo trimestre del 2022, le immatricolazioni complessive ammontano a 338.258

unità, con un decremento del 24,4% rispetto ai volumi dello stesso periodo del 2021.

Secondo i dati ISTAT, a febbraio l’indice nazionale dei prezzi al consumo registra un

aumento dell’1% su base mensile e del 6,5% su base annua (da +5,7% del mese

precedente). L’accelerazione dell’inflazione è dovuta prevalentemente ai prezzi dei

Beni energetici (la cui crescita passa da +45,9% di febbraio a +50,9%), in particolare a

quelli della componente non regolamentata (da +31,3% a +36,4%); i prezzi dei Beni

energetici regolamentati continuano a essere quasi doppi di quelli registrati nello

stesso mese dello scorso anno (+94,6%, come a febbraio). Nel comparto dei beni

energetici non regolamentati, guardando all’andamento dei prezzi dei carburanti,

accelerano i prezzi del Gasolio (da +24% a +34,5%; +13,3% il congiunturale), quelli della

Benzina (da +21,9% a +26,4%; +8,1% sul mese) e quelli degli Altri carburanti (da +38,7% a

+46,7%; +7,6% su base mensile).

Analizzando il mercato per alimentazione, a marzo le autovetture a benzina si riducono

del 37,7%, con una quota di mercato del 27,6%, mentre le diesel calano del 40,5%, con

una quota del 20,4%. Nei primi tre mesi del 2022, le immatricolazioni di vetture a

benzina si sono ridotte del 38,1% e quelle di vetture diesel del 39,2%. Le

immatricolazioni delle auto ad alimentazione alternativa rappresentano invece il 51,9%

del mercato di marzo 2022, in calo del 18,1% nel mese e del 4,5% nel trimestre, con una

quota di mercato del 52,6%. Le auto elettrificate rappresentano il 41,5% del mercato di

marzo (-18,9%), mentre nei primi tre mesi del 2022 hanno una quota del 42,4% (-4,3%).

Tra queste, le ibride non ricaricabili calano del 17,5% nel mese e raggiungono il 31,7% di

quota, mentre nel cumulato sono in diminuzione del 6,3%, rappresentando il 33,3% del

totale. Le ricaricabili (BEV e PHEV) si riducono del 22,8% e rappresentano il 9,8% del

mercato (+3,8% e 9,1% di quota nei primi tre mesi del 2022). Tra queste, le auto

elettriche hanno una quota del 3,8% e diminuiscono del 38,8%, mentre le ibride plug-in si

riducono del 7,7% e rappresentano il 6% del totale. Infine, le auto a gas sono il 10,5% del

mercato di marzo, di cui il 9,4% è rappresentato da vetture Gpl (+7,7%) e l’1,1% da

vetture a metano (-69,9%). Da inizio 2022, le autovetture Gpl risultano in crescita del

17,3% e quelle a metano in calo del 60,7%.

Il Gruppo Stellantis ha registrato, in Europa, 203.515 immatricolazioni nel mese di marzo

2022 (-30,3%) con una quota di mercato del 18,1%. Nel periodo gennaio-marzo 2022, i

volumi ammontano a 523.977 unità (-21,7%), con una quota del 19%.

La Spagna totalizza 59.920 immatricolazioni a marzo 2022, il 30,2% in meno

rispetto allo stesso mese dello scorso anno (-51% rispetto a marzo 2019, prima della

pandemia). Nei primi tre mesi del 2022, il mercato risulta così in calo dell’11,6%, con

164.399 unità immatricolate.

L’Associazione spagnola dell’automotive ANFAC fa notare che lo sciopero degli

autotrasportatori, e dei trasporti in generale, ha colpito duramente le immatricolazioni

di auto che, fatta eccezione per la pandemia, registrano il dato più basso della serie

storica per il mese di marzo e segnano un primo trimestre ai minimi. Alla crisi di

approvvigionamento delle materie prime e all’aumento dei prezzi dell’energia, si è quindi

aggiunto come fattore di perturbazione nella filiera produttiva automotive anche il fatto

che gli autotrasportatori spagnoli hanno paralizzato alcune città e bloccato la

distribuzione delle merci. La combinazione di questi elementi negativi, insieme al

proseguire del conflitto in Ucraina, non giova nemmeno alla propensione all’acquisto da

parte dei consumatori, che preferiscono aspettare che la situazione migliori prima di

acquistare un’auto nuova. Secondo ANFAC la ripresa del mercato dovrà attendere almeno

un altro anno.

Nel dettaglio, secondo i canali di vendita, il mercato di marzo risulta ripartito in 26.509

vendite ai privati (-29,1% e 44,2% di quota), 26.696 vendite alle società (-16,3% e 44,6%

di quota) e 6.715 vendite per noleggio (-66,4% e 11,2% di quota), mentre nel cumulato è

ripartito in 77.974 vendite ai privati (+2,4% e 47,4% di quota), 74.284 vendite a società

(-2,8% e 45,2% di quota) e 12.141 vendite per noleggio (-63,8% e 7,4% di quota).

Le autovetture a benzina rappresentano il 41,3% del mercato di marzo (-40,9%) e il

41% del mercato da inizio 2022 (-24,4%). A seguire, le vetture ibride non ricaricabili

hanno una quota di mercato del 27,4% nel mese (-12,8%) e del 28,4% a gennaio-marzo

(+13,8%). Le vetture diesel sono il 19,1% del mercato di marzo (-38,7%) e il 18% nel primo

trimestre 2022 (-24,4%), seguite dalle ibride plug-in (5,5% nel mese e 6,4% nel cumulato),

dalle elettriche (5,2% nel mese e 4,4% nel trimestre) e dalle auto a gas (1,6% nel mese e

1,8% da inizio 2022).

Le emissioni medie di CO2 delle nuove autovetture si attestano a 120,1 g/km a marzo e a

119,5 g/km da inizio anno.

In Francia, a marzo 2022, si registrano 147.078 nuove immatricolazioni, in calo del

19,5% rispetto a marzo 2021. Nei primi tre mesi del 2022, la flessione si attesta al 17,3%,

per un totale di 365.360 immatricolazioni.

In riferimento alle alimentazioni, a marzo calano le autovetture a benzina (-26,1%, con il

39% di quota) e diesel (-50,4%, con il 14,3% di quota). Le auto ad alimentazione

alternativa crescono del 10,2% nel mese, con il 46,7% di quota, e del 16,4% nel primo

trimestre 2022, con una quota di mercato del 45,2%. A marzo le auto ibride (27,1%)

superano la quota del diesel; tra queste, quelle ricaricabili hanno una quota del 7,9%

(-16,5%) e quelle non ricaricabili del 19,1% (-3,7%). Infine, le elettriche raggiungono il

13,5% del mercato (+27,2%), le auto a gas il 4% e quelle a bioetanolo il 2,2%. Da inizio

2022, le vetture diesel registrano una flessione del 44,1% (16,5% di quota) e le vetture a

benzina del 38,3% (-27,2% di quota). In crescita, invece, del 3,6%, le ibride non

ricaricabili, del 42,7% le elettriche e del 40,4% le auto a gas, mentre le ibride plug-in

calano del 6,1%.

Nel mercato tedesco sono state immatricolate a marzo 241.330 unità, con una

flessione del 17,5%. A gennaio-marzo 2022, le immatricolazioni si attestano a 625.954, in

calo del 4,6% rispetto allo stesso periodo del 2021 (ma -29% rispetto a gennaio-marzo

2019).

Gli ordini domestici, a marzo 2022, risultano in aumento del 6% su base annua, mentre

nel primo trimestre 2022 crescono del 22%.

Guardando ai canali di vendita, le autovetture intestate a società rappresentano il 62,4%,

contro il 37,6% delle vetture intestate ai privati.

Con 34.474 nuove immatricolazioni (+14,5%), a marzo le auto elettriche raggiungono

una quota di mercato del 14,3%, mentre le auto ibride sono complessivamente 75.713, in

calo del 6,8% e con il 31,4% di quota. Di queste, 27.288 sono vetture plug-in

(-23,3% con l’11,3% di quota). Le auto a benzina rappresentano il 34,9% del totale

immatricolato a marzo (84.123 autovetture, -27%) e le diesel il 18,7% (45.069

autovetture, -30,1%). La quota delle auto a gas è dello 0,8%: 1.745 auto nuove Gpl (0,7%)

e 156 a metano (0,1%). Da inizio 2022, le vetture a benzina rappresentano il 35,3% del

mercato, le diesel il 20,2%, le ibride il 30,2% (di cui il 10,8% ricaricabili), le elettriche il

13,4% e, infine, quelle a gas lo 0,9%.

La media delle emissioni di CO2 delle nuove autovetture è pari a 119,3 g/km a marzo

2022 e a 120,2 g/km nel trimestre.

Il mercato inglese, infine, a marzo totalizza 243.479 nuove autovetture

immatricolate, con un calo del 14,3%. Si tratta del mese di marzo peggiore dal 1998,

anno precedente all’introduzione del sistema di cambio delle targhe.

Nel primo trimestre dell’anno, le immatricolazioni si attestano a 417.560 unità, l’1,9% in

meno rispetto a gennaio-marzo 2021.

L’Associazione inglese dell’automotive SMMT fa notare che, essendo marzo il mese dai

volumi tradizionalmente più alti per le vendite del nuovo, per via del cambio delle

targhe, il risultato di questo terzo mese del 2022 è particolarmente deludente ed

evidenzia quanto il settore stia vivendo un periodo molto sfidante. In una fase in cui la

domanda si mantiene elevata, il ribasso delle immatricolazioni è indicativo della severità

della crisi globale dei semiconduttori, che impone grossi sforzi ai Costruttori per la

consegna delle vetture a basse emissioni ai clienti. Ordinare questo genere di vetture è

ora vantaggioso potendo contare sugli incentivi e su una riduzione dei costi di gestione

dei veicoli elettrici, soprattutto perché la crisi ucraina potrebbe influire ulteriormente

sulle forniture di energia. Con la crescita dei costi a carico di famiglie e imprese, il

governo deve fare tutto il possibile per supportare i consumatori, così da dare sostegno

alla crescita della mobilità elettrica.

La quota di mercato dei privati, nel mese, si attesta al 56,4%, mentre le vetture

destinate a società rappresentano il 43,6% del mercato.

Per tipo di alimentazione, per le auto diesel si registra una quota del 5,6% nel mese e

del 5,7% nel trimestre, mentre per quelle a benzina del 42% nel mese e del 42,6% da

inizio anno. Le ibride non ricaricabili sono il 29,6% del mercato di marzo e il 29,2% di

quello del trimestre. Infine, le auto ricaricabili (BEV e PHEV) rappresentano il 22,7% del

mercato del mese (16,1% le BEV e 6,6% le PHEV) e il 22,5% da inizio anno (15,4% le BEV e

7,1% le PHEV).

UE EFTA Mercato_Autovetture (1)

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