Le città, miniere urbane per un futuro sostenibile

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Le città sono i luoghi dove si concentra la maggior parte della popolazione europea, produttori della maggior parte delle emissioni inquinanti, consumatori di gran quantità di risorse naturali, generatori di rifiuti. Organismi dinamici in continua evoluzione. Per questo motivo sono i luoghi la cui gestione è fondamentale per generare processi di economia circolare.

Il ruolo delle aree urbane in Europa

L’Europa è un continente fortemente urbanizzato: si stima che attualmente vive nelle aree urbane il 75% della popolazione dell’UE, percentuale che salirà all’80% nel 2050. Gran parte di questa crescita nel tempo è avvenuto nelle città e nei sobborghi, specialmente in quelli di recente sviluppo, aree residenziali che circondano le città esistenti. Un europeo su otto vive in una delle 26 città delle UE con popolazione superiore al milione di abitanti, tuttavia nel paesaggio europeo troviamo anche più di 800 città con una popolazione superiore a 50.000 abitanti.

 La complessità delle aree urbane

Le città sono sistemi complessi, che riuniscono le comunità e l’ambiente in un contesto vivo e in continua evoluzione. Sono luoghi in cui i cittadini trovano servizi, culturali educativi, sanitari ed economici, ma che estendono la loro impronta ben oltre i confini dello spazio che occupano. Secondo i dati contenuti nella pubblicazione Urban sustainability in Europe A stakeholder-led process https://www.eea.europa.eu/publications/urban-sustainability-in-europe-a, le città sono i luoghi dove si consuma tra il 70 e l’80% dell’energia globale. I consumi d’acqua medi pro capite variano tra i 264 litri (Madrid) e 100 (Copenaghen) con un consumo base di 50 l. Le città sono responsabili del 20% delle emissioni d’inquinanti atmosferici e del 6,7% del consumo di suolo annuo.

Il ruolo chiave delle aree urbane nello sviluppo sostenibile

La sfida per l’Unione Europea è riuscire a soddisfare la domanda di città dei cittadini rendendole al contempo resilienti ai cambiamenti climatici, circolari dal punto di vista della gestione delle risorse, migliorando la qualità della vita che questi ambienti offrono e sviluppando una economia green che permetta uno sviluppo economico innovativo e con limitato impatto ambientale. Questo si traduce nel raggiungimento della sostenibilità urbana: città efficiente e pianificata in modo intelligente in tutti i suoi aspetti, ossia economia, servizi alla persona, mobilità, gestione dell’acqua, gestione dei rifiuti, gestione e rigenerazione edilizia, resiliente ai cambiamenti climatici.

Creazione di aree verdi e blu all’interno del centro città, integrazione del trasporto pubblico con sistemi di mobilità attiva, come andare in bicicletta e a piedi, oppure allo sviluppo di sistemi di riciclaggio più efficaci: ci sono molte buone pratiche che le città possono adottare nella loro transizione verso la sostenibilità urbana. Una più ampia diffusione degli sviluppi tecnologici, come i veicoli elettrici o il lavoro da remoto, può accelerare il processo. Ciò che emerge con chiarezza dal premio Capitali verdi europee è che una visione a lungo termine e coerente supportata da strutture di governance, conoscenze e dati pertinenti, può davvero trasformare una città in pochi decenni.

Nel briefing dell’AEA Urban sustainability in Europe – opportunities for challenging times si afferma che le città possono diventare le principali forze trainanti per una ripresa verde e giusta. Gli investimenti infrastrutturali, che possono stimolare l’attività economica urbana dopo l’allentamento delle misure pandemiche, possono essere un’opportunità per allineare la ripresa ai programmi climatici, ambientali e di equità sociale, ma dovranno essere accompagnati da una migliore integrazione dei settori politici e da azioni per massimizzare i benefici.

L’Agenzia Europea per l’Ambiente e il supporto alla sostenibilità delle città

L’AEA ha sviluppato un modello concettuale e selezionato, sei lenti di osservazione e analisi per valutare il ruolo delle città nelle transizioni urbane verso la sostenibilità ambientale, all’interno dell’ampio quadro del Green Deal europeo e dell’Agenda urbana dell’UE. La pubblicazione citata fornisce una guida per utilizzare il modello concettuale di sostenibilità urbana creato dall’Agenzia.

Le città come miniere urbane: l’importanza della gestione dei rifiuti

All’interno delle trasformazioni della città verso modelli di gestione circolari e green, anche la gestione dei rifiuti nei diversi aspetti ha un ruolo chiave per la riduzione dell’uso delle materie prime (acque e suolo incluse) e conseguentemente degli impatti legati a questo settore. Prevenzione dei rifiuti, riciclo, riuso sono temi che occupano un ruolo chiave verso la trasformazione verde della città.  Le città possono essere considerate delle vere e proprie miniere di materie prime e materie prime seconde per cui risulta particolarmente importante pianificare e gestire con questa visione i diversi flussi dei rifiuti.

Il recupero dei materiali derivanti dalla demolizione di edifici o infrastrutture, ad esempio, permette di “risparmiare” inerti, metalli ferrosi e non e plastiche, l’intercettazione di apparecchiature elettriche ed elettroniche può portare a recuperare metalli preziosi, evitare la dispersione di sostanze inquinati (es. piombo) ed al contempo creare posti di lavoro per categorie sociali in stato di disagio.

Riqualificazione del patrimonio edilizio urbano e l’importanza della gestione corretta dei rifiuti da costruzione e demolizione

La rigenerazione urbana se da un lato produce benefici alla città ed evita sprechi di suolo, riduce il consumo di energia, durante la fase di riqualificazione fisica dei luoghi può generare grandi quantità di rifiuti da costruzione e demolizione che dovranno essere gestite correttamente. Il tema dell’economia circolare nelle filiere dell’ambiente costruito è stato affrontato anche nella scorsa edizione di Ecomondo, attraverso il convegno Economia circolare: uno degli aspetti di articolazione delle catene del valore nelle filiere dell’ambiente costruito (28 Ottobre 2021).

Durante la discussione è stata sottolineata la necessità di ripensare totalmente l’edilizia nel suo insieme ed in tutte le sue fasi (progettazione, realizzazione, manutenzione, fine vita), anche in considerazione del suo inserimento tra i settori prioritari delle misure previste nel Green Deal europeo. I vari protocolli del Green Building Council, come gli altri esistenti, possono essere un valido strumento per valutare la sostenibilità del nuovo costruire, ma anche delle opere di manutenzione e demolizione degli edifici. Tuttavia è necessario che questi protocolli diventino condivisi tra i vari stakeholders compresi i Ministeri della transizione ecologica, dello sviluppo economico e delle infrastrutture.

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