Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha stabilito che il progetto relativo alle “Opere di manutenzione e ripristino per la protezione e la conservazione nelle aree di bordo del canale Malamocco Marghera tratto curva San Leonardo e Fusina – interventi di protezione dall’erosione marina delle casse di colmata A, B, D-E, lato laguna viva” non ricade nelle categorie progettuali che prevedono l’applicazione delle discipline di VIA: l’Autorità di Sistema Portuale potrà quindi procedere con l’affidamento dei lavori e con il monitoraggio ambientale relativi al bando di gara pubblicato il 12 dicembre del 2022.
Il MASE, infatti, ha accolto i chiarimenti forniti dall’AdSPMAS e dal PIOPP rispetto alle istanze di verifica, formulate al MASE da parte di alcune associazioni ambientaliste veneziane, circa l’applicazione delle procedure di assoggettamento a VIA del progetto.
La decisione del Ministero si basa su due punti: in primo luogo, quanto proposto dall’Autorità Portuale veneta riguarda interventi di salvaguardia ambientale e, in secondo luogo, il dragaggio dei canali portuali – in quanto mera opera di manutenzione finalizzata al ripristino delle quote di progetto – non rientra tra le modifiche progettuali da sottoporre a VIA.
“E’ la dimostrazione che lo sviluppo sostenibile del porto è già possibile – commenta il Presidente AdSP MAS Fulvio Lino Di Blasio– Si tratta di una decisione molto attesa che ha chiarito che il nostro progetto non riguarda, né modifica, il Canale Malamocco-Marghera ma prevede solo interventi di ripristino ambientale delle casse di colmata – oggi interessate da gravi fenomeni erosivi – e il ripristino morfologico della superficie originale delle stesse. Finalmente avremo la possibilità di procedere secondo i programmi alla conterminazione delle casse di colmata, arrestandone il fenomeno erosivo e proteggendo in tal modo la laguna e, in second’ordine, di garantire l’accessibilità nautica nel tratto interessato”.
Fonte: Adnkronos