L’obiettivo dei tavoli, ognuno di essi ‘guidato’ da almeno due facilitatori, è stato quello di raccogliere le best practices, individuare le problematiche e formulare insieme le istanze da sottoporre alle istituzioni e agli stakeholder coinvolti, alla luce delle esperienze delle aziende e della legislazione sul tema. L’output del lavoro dei sei tavoli tematici è quindi un documento che illustra la visione della sostenibilità da parte delle aziende e in cui Sircle si riconosce; testimonia il grado di permeabilità del tema nell’organizzazione e le istanze di cui le imprese intendono farsi promotrici con gli stakeholder, a partire dalle Istituzioni. Il documento può quindi essere considerato una sorta di manifesto, o meglio ancora una carta valoriale che riflette il senso di responsabilità e commitment delle aziende realmente impegnate per la sostenibilità, e in cui sono fissati gli obiettivi di un percorso sostenibile integrato.
Soffermandosi sul bilancio dell’evento ‘Governare la sostenibilità’ e dell’esclusiva tavola rotonda che lo ha preceduto ‘Futuro Concreto’, Salvatore Amitrano, Board Member di Sircle e CFO di Tecno, ha espresso tutta la propria soddisfazione: ‘Siamo molto soddisfatti della presenza, della diffusione e della partecipazione- ha dichiarato all’agenzia Dire- ma siamo anche molto soddisfatti dell’importante iniziativa che abbiamo svolto come pre-evento. Abbiamo riunito intorno ai tavoli oltre 30 grandi aziende, tra le quali Leonardo, Alpitour, Campari, Poste Italiane, Saipem e Terna, che si sono confrontate sulle tematiche da noi scelte. I tavoli sono stati coordinati dal nostro staff e abbiamo avuto il supporto anche di due prestigiosi professori, Alessandro Zattoni di Luiss e Paolo Taticchi di University College London. Abbiamo avuto poi il contributo del mondo degli investitori, con MOMentum Alternative Investments, e dei capitali di Borsa, con ELITE. Il manifesto, raccolto in un white paper, ha visto il contributo di tutte le imprese coinvolte’.
‘È stato un confronto chiaro, partecipato- ha aggiunto- e output di questo lavoro sarà un manifesto che pubblicheremo nelle prossime settimane e che ha voluto essere un punto di partenza di quello che è il nostro impegno sulla sostenibilità’.
Ma come si struttura il documento? ‘Il white paper- ha anticipato Amitrano– è essenzialmente un manifesto che ha due sezioni: un’area dei valori e di quelli che sono i punti fondamentali per un corretto percorso di sostenibilità, e un’altra area dedicata agli obiettivi. I valori partono dalla governance, tema dell’evento, trasversale per la riuscita di un percorso di trasformazione sostenibile. Per la governance sono importanti soprattutto la strategia, quindi definire qual è il ‘purpose’ dell’impresa, la capacità di accountability, dunque la possibilità di definire quelli che sono i KPI e in che modo questi KPI vengono raggiunti. Poi c’è la parte legata alla supply chain, che è ancora più importante: oggi, anche in vista della Corporate Sustainability Due Diligence Directive che il Parlamento dell’Unione europea ha approvato all’inizio del mese, la parte legata all’engagement non può essere realizzata: è solo con il coinvolgimento di tutto quello che è il management della sostenibilità nell’intera catena di fornitura – la supply chain – che si crea valore’.
‘Ultima, ma non meno importante- ha precisato Amitrano- è la parte di comunicazione, che abbiamo voluto chiamare ‘Out of the bubble’, perchè serve uscire dalla bolla del greenwashing. Fino ad oggi la comunicazione è stata un fronte critico: per l’incapacità di comunicare in maniera corretta la sostenibilità, si è andato spesso incontro a informazioni e comunicazioni non valide, non corrispondenti al vero, se non addirittura ingannevoli. Per evitare il fenomeno, serve lavorare sul percorso di transizione sostenibile in modo concreto e noi in Sircle lavoriamo esattamente in questa direzione’.
‘Il percorso che Sircle ha iniziato con questo evento e che vuole portare avanti- ha informato Amitrano- è quello di creare le basi per una comunicazione e informazione di sostenibilità corretta, verificabile, tangibile. E da qui il ritorno al titolo, al perchè abbiamo voluto parlare di ‘Futuro Concreto’: vogliamo disegnare il futuro concreto della sostenibilità per le imprese italiane, coinvolgendo tutto il tessuto imprenditoriale, le istituzioni e il mondo della finanza’.
‘Il percorso costruito in Sircle- è poi intervenuta l’avvocata Rita Santaniello, Board Member Sircle e Partner Rödl & Partner- ha fatto ovviamente tesoro dell’esperienza condotta con le oltre 30 organizzazioni partecipanti all’exclusive roundtable session, e intendiamo quindi rispondere tempestivamente alle necessità emerse durante i lavori, perseguendo con convinzione la mission della nostra azienda’.
‘Il rapido evolversi del contesto normativo, con l’entrata in vigore della Csrd e con l’approvazione recente da parte dell’Europarlamento della proposta di Direttiva sui doveri di diligenza (Csdd)- ha continuato- pone alle imprese una sfida molto complessa: arrivare pronti al 2024 e integrare concretamente la sostenibilità nella governance’.
‘L’Europa– ha evidenziato Santaniello- sta dando un messaggio molto chiaro e lo sta facendo con l’introduzione di nuovi obblighi, facendo così della sostenibilità anche un tema di compliance. Mi riferisco, in particolare, ai futuri doveri di diligenza, che si estendono alla catena di fornitura e che quindi chiamano le imprese più grandi ad una assunzione di responsabilità e le più piccole ad una forte accelerazione sotto il profilo della governance, rendendo impellente un cambio di mindset e di strategia’.
”Time is Out’ ha detto, molto efficacemente, il professor Taticchi nel suo intervento- ha proseguito Santaniello- Ci si sofferma spesso su quelli che sono ‘i costi’ di un percorso di transizione sostenibile ma non si vede l’elefante nella stanza: i costi della non integrazione della sostenibilità in azienda, che sono ben più onerosi, vale a dire la perdita di competitività, l’incapacità di creare valore, oltre ad una compliance che potrà essere carente con conseguenti rischi sanzionatori’.
‘La sostenibilità- ha affermato la dottoressa Monica Mazzucchelli, Board Member Sircle e Managing Director Consulnet Italia- ha bisogno di realtà, fatti, concretezza: ed è necessario parlare lo stesso linguaggio sui temi Esg nel mondo delle imprese, nelle istituzioni e nei confronti dei media, al fine di far arrivare il messaggio a tutti e a tutti livelli. Per farlo occorre essere preparati, informati, formati e condividere esigenze, esperienze e best practices. Sircle è parte attiva anche su questo aspetto e offre strumenti a tutti gli attori per accompagnarli in questo percorso di crescita culturale con gradualità, concretezza, continuità e consapevolezza’.
‘Quando si parla di sostenibilità- ha proseguito Mazzucchelli- si deve partire dalla consapevolezza su tematiche complesse che riguardano la profittabilità e la governance, nel rispetto delle persone e dell’ambiente. Sembrano temi semplici, in realtà occorre fare divulgazione, trovare momenti di condivisione su questi temi, costruire e rafforzare il network. L’agorà di confronto che ha preceduto l’evento della sessione plenaria, ‘Futuro Concreto’, ha posto le basi per costruire una nuova rete di connessioni tra le aziende. In Sircle- ha sottolineato Mazzucchelli- crediamo fortemente nel concetto di partnership e nella collaborazione, nell’integrazione di competenze verticali diverse, nella condivisione di best practices, nel continuo confronto e dialogo sia con imprese che professionisti; il goal è il coinvolgimento degli stakeholder, a tutti i livelli, per un miglioramento continuo ed un effetto moltiplicatore su tutte le parti impegnate nel processo. Anche per questo motivo abbiamo sviluppato una rete di aziende con cui ci confrontiamo costantemente e con le quali siamo arrivate al lavoro condotto con il white paper.
‘Alla luce della nostra esperienza con Sircle, ci siamo resi conto- ha concluso Mazzucchelli- che la parte più critica è proprio quella dell’informazione di sostenibilità, perché oggi le imprese rischiano di fare cattiva informazione o persino annacquare, nella loro comunicazione, quelli che sono gli obiettivi degli SDGs, proprio a causa della scarsa conoscenza e dell’impreparazione. Sircle vuole, quindi, supportare e facilitare nella conoscenza e nella creazione di valore tutti gli stakeholder, grazie a una formazione di livello e professionale su questi temi’.