La mappa delle Comunità Energetiche in Italia

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Sale a 150 il numero delle Comunità Energetiche Rinnovabili in Italia,tra loro ve ne sono 35 già effettivamente operative, 48 in progetto e 67 che stanno muovendo i primi passi verso la costituzione. A rilevarle —ridefinendone la geografia— è Ener2Crowd.com, la piattaforma ed app numero uno in Italia per gli investimenti green.

«Ed entro i prossimi 30 mesi in Italia 1,2 milioni di famiglie si uniranno al mercato dell’energia come produttori-consumatori, andando a costituire 40.000 nuove Comunità Energetiche e ad includere 200.000 uffici e 10.000 PMI» mettono in evidenza gli analisti di Ener2Crowdbasandosi sui dati dell’Electricity Market Report del Politecnico di Milano.

La piattaforma ha riaggiornato ad oggi per l’Italia il Rapporto Orange 2022 e i dati del Report “Comunità Rinnovabili” di Legambiente riportati nella guida “Le Comunità Energetiche in Italia” realizzata nell’ambito del Progetto Europeo GECO cofinanziato da EIT Climate‐KIC, osservando anche come sono solo 4 le regioni maggiormente coinvolte da questa rivoluzione: Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e Lombardia.

A sostegno delle Comunità Energetiche Rinnovabili, Ener2Crowd —che è di fatto il più grande fondo di investimento diffuso nella transizione energetica con 1-1,2 milioni di euro al mese di finanziamenti green, in crescita esponenziale— ha inoltre lanciato il progetto «Generazione CER», rendendo all’uopo disponibile un apposito sito accessibile alla url www.generazioneCER.it.

Il nuovo portale permette già oggi di partecipare alla consultazione pubblica ed ospiterà poi la nuova piattaforma di investimenti dedicata alle Comunità Energetiche Rinnovabili che Ener2Crowd andrà a realizzare. Il documento di consultazione pubblica(accessibile al link Sharing-Media.com/e2c_cer2023.pdf) è facilmente compilabile tramite un “typeform” direttamente linkato nella pagina, raggiungibile anche tramite QR-Code.

«Con questa iniziativa vogliamo ulteriormente incentivare la partecipazione dei cittadini alla transizione energetica dei territori ed alla crescita dell’innovazione nel campo delle tecnologie green» spiega Giorgio Mottironi, CSO e co-fondatore della società benefitEner2Crowd, Chief Analyst del GreenVestingForum, il forum della finanza alternativa verde, nonché Special Assistant to the Secretary-General for Environmental and Scientific Affairs dell’Organizzazione Mondiale per le Relazioni Internazionali (WOIR).

Ener2Crowd ha infine analizzato sinteticamente la situazione nelle 4 regioni che guidano la Rivoluzione CER in Italia, mettendone in evidenza alcune peculiarità.

1) Lombardia. È la regione che vanta la prima CER alpina —produttrice di energia termica ed elettrica attraverso la gestione sostenibile dei boschi e delle foreste— nonché “Solisca”,la prima CER gestita interamente da una piattaforma digitale (a cui sono collegati gli smart meter), da poco inaugurata nel piccolo paese di Turano Lodigiano, con una capacità produttiva di 50 mila kWh all’anno.

Secondo una previsione evidenziata dall’Assessore all’Ambiente e Clima, entro il 2030 in Lombardia verranno create dalle 300 alle 600 nuove CER che consentiranno di incrementare la capacità fotovoltaica di un valore compreso tra i 600 ed i 1.300 MW. Intanto nel Capoluogo sono partiti altri 2 nuovi progetti, il primo nella zona di Chiaravalle —in un’area che comprende un cimitero, una scuola e molte case— ed il secondo alla Ghisolfa.

2) Piemonte.È la regione che vanta una CER nel suo Capoluogo, realizzata dal Consorzio Pinerolo Energia insieme al Politecnico di Torino con la partecipazione di utenti sia pubblici che privati. Il Piemonte è inoltre la prima realtà italiana ad avere pensato ad una CER di lago (istituita con la firma del Manifesto di Orta) che vede collaborare sia i comuni affacciati sulle sponde del lago che quelli dell’entroterra. Nel Capoluogo, invece, il Comune ha recentemente avviato un percorso per mappare gli edifici e capire dove sia possibile inserire impianti di produzione energetica. L’amministrazione si sta preparando alla creazione delle CER portando avanti anche programmi legati alle scuole, per realizzare le CER negli istituti scolastici. Una delle nuove CER interesserà la zona di Mirafiori Sud.

3) Veneto. È la regione che vanta la CER “Energia Agricola a km 0”con oltre 500 aziende e utenti possessori di impianti, nata grazie alla collaborazione di Coldiretti Veneto con la società ForGreen. In Veneto è stato approvato un disegno di legge per promuovere la formazione di comunità energetiche prevedendo stanziamenti per favorire la produzione e lo scambio di energie rinnovabili.

4) Emilia-Romagna. È la regione che vanta —ad Imola— la prima CER “collettiva”, una comunità energetica composta da imprese che producono collettivamente e che poi consumano e scambiano l’energia prodotta dalle fonti rinnovabili. Nel Capoluogo si è invece concretizzato, già nel 2019, il “Progetto GECO”,una CER che ha compreso anche il Centro Agroalimentare di Bologna Caab mettendo sinergicamente insieme un sistema fotovoltaico da 200 kW, un sistema di storage ed un impianto per la gestione dei rifiuti organici.

E nella Capitale?«A Roma il Comune si prefigge di creare 15 CER —una per ciascun municipio— e per concretizzare questo ambizioso progetto ha già stanziato degli appositi fondi nel bilancio appena approvato. Per ogni intervento è dunque previsto un contributo a copertura delle spese di progettazione di realizzazione dell’impianto» conclude il CSO di Ener2Crowd, Giorgio Mottironi.

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