L’attività di ricerca del Dipartimento di Economia e Diritto
dell’Unimc premiata dal Miur: finanziati cinque progetti
Le proposte di studio e analisi presentate dal DED che hanno ottenuto il contributo
ministeriale affrontano tematiche concernenti l’evasione fiscale e la corruzione, la transizione ecologica, la questione meridionale, il monitoraggio dei rischi nel sistema finanziario e la comunicazione digitale delle pratiche di sostenibilità della supply chain delle PMI con uno sguardo al territorio
MACERATA- Cinque progetti di ricerca presentati dal Dipartimento di Economia e Diritto
dell’Università di Macerata sono stati ammessi al finanziamento del bando PRIN 2022 (Progetti di Rilevante Interesse Nazionale) del Ministero dell’Università e della Ricerca. Il programma viene emanato dal MUR per finanziare progetti di ricerca pubblica biennali al fine di promuovere il sistema nazionale della ricerca, rafforzare le interazioni tra università ed enti in linea con gli obiettivi del PNRR e favorire la partecipazione italiana alle iniziative del Programma Quadro di ricerca e innovazione dell’Unione Europea.
Le cinque proposte di studio e analisi, presentate anche in collaborazione con altre università italiane, saranno finanziate con oltre un milione di euro. Di questi, 400mila euro sono destinati al Dipartimento di Economia e Diritto dell’Università di Macerata.
«Aver ottenuto il finanziamento di cinque progetti è un grande risultato che qualifica l’attività di ricerca svolta dal nostro Dipartimento- ha dichiarato la direttrice, prof.ssa Elena Cedrola-. Sono progetti che trattano tematiche di respiro nazionale ed internazionale che hanno un’enorme ricaduta sul nostro territorio. I risultati delle ricerche saranno messi a disposizione in anteprima ai principali attori economici locali in momenti di incontro e di disseminazione».
La prof.ssa Cedrola ha spiegato che il progetto da lei coordinato fornirà, ad esempio, «indicazioni operative su come le imprese di piccole e medie dimensioni, caratteristiche della nostra regione, possono comunicare efficacemente la sostenibilità aziendale, massimizzandone l’impatto sulle performance, oltre che sull’immagine che l’azienda dà di sé verso tutti i portatori di interesse del territorio. Obiettivo di non poco conto, considerando che gli effetti degli investimenti in comunicazione sono difficilmente misurabili e verificabili nel tempo».
Entrando nel dettaglio dei cinque progetti finanziati dal MUR, il primo vede come responsabile scientifica la prof.ssa Elisabetta Michetti che afferisce al DED e svolge il ruolo di coordinatore nazionale. Gli altri quattro invece, sono coordinati da altre università e i professori Elena Cedrola, Claudio Socci, Giulio Salerno e Antonio Pacifico svolgono il ruolo di responsabili locali
PROGETTI DI RICERCA
– “TEC – Tax Evasion and Corruption: theoretical models and empirical studies. A
quantitative-based approach for the Italian case”. Coordinato dall’Università di
Macerata in collaborazione con l’Università della Calabria e l’Università degli Studi di
Urbino Carlo Bo, con ha come responsabile scientifica la Prof.ssa Michetti. Il progetto mira
a comprendere in maniera più approfondita i fenomeni dell’evasione fiscale e della
corruzione, molto presenti in Italia, quindi a trovare strumenti efficaci per combatterli e, di
conseguenza, a promuovere cambiamenti comportamentali per una maggiore legalità.
– “Communicating Companies’ supply chain sustainability practices in a digital
environment”. Presentato insieme all’Università degli Studi di Firenze, è coordinato dalla
Prof.ssa Elena Cedrola. Il progetto analizza come la comunicazione digitale delle pratiche
di sostenibilità della supply chain delle aziende influisca sulle relative performance e sulla
percezione dei clienti, migliorando la competitività e le prestazioni delle PMI.
“Multi-sectoral integrated modeling platform for planning national energy transition
pathways (MIMO)”. Coordinto dal Politecnico di Milano, ha come responsabile locale il
prof. Claudio Socci. Incentrato sul tema della transizione ecologica, il progetto propone una
serie di strumenti innovativi interconnessi in grado di valutare quantitativamente la fattibilità tecnologica del processo di transizione e le sue implicazioni in termini di sostenibilità economica, sociale e ambientale.
– “The metaphor of the "South" in the comparative perspective. A legal, sociological and economic attempt to explain regional asymmetries within countries and the
governmental attempts to reduce them”. Coordinato dall’Università degli Studi Suor
Orsola Benincasa di Napoli, ha come responsabile locale il Prof. Giulio Salerno. Il progetto
di ricerca mette a confronto la “questione meridionale” dell’Italia con simili situazioni
europee al fine di comprendere le ragioni per cui le politiche di sviluppo attuate dal Governo nazionale non abbiano funzionato, se per inadeguatezza istituzionale e amministrativa o se per il contesto sociale ed economico.
“Monitoring Risks in Financial Markets”. Coordinato dalla Luiss Libera Università
internazionale degli studi sociali Guido Carli, il responsabile locale è il Prof. Antonio
Pacifico. Il progetto sviluppa nuove metodologie e modelli econometrici per comprendere e
monitorare l'interazione tra liquidità, volatilità dei prezzi degli asset e covolatilities, con l’obiettivo di identificare i primi segnali di rischio per il sistema finanziario.
L’individuazione precoce di criticità sarà rilevante per le azioni da porre in essere da parte di autorità di vigilanza bancaria, responsabili politici e operatori finanziari.
Fonte:Moretti Comunicazione