Le notti infuocate di Giorgio Mercuri

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Macché è dolce la notte di Giorgio Mercuri. La natura e il cielo da lui dipinto sono infuocati come un travolti da un vortice dionisiaco di colori accesi che illuminano la campagna e gli appennini umbro-marchigiani. Per la cronaca, Mercuri si era ispirato alle vedute di Paolo Uccello in passato, ma i temi della sua ricerca si sono spostati verso il mondo naturale che viene degradato dall’uomo contemporaneo. La modernità diventa un’icona di libertà che mostra gli eccessi prodotti dal desiderio smanioso di qualcos’altro. Da lì, l’idea di pensare a un nuovo concetto di paesaggio intatto e puro. Quasi affacciati ad una balconata, rimaniamo ad ammirare il tappeto colorato che ricorda qualche verso di Leopardi o Scataglini. «La rivoluzione che Mercuri intende rappresentare – dice Andrea Carnevali, curatore della mostra – non è un’opera letteraria, ma è un progetto di sensibilizzazione dello spettatore». La mostra sarà visitabile fino al 15 settembre.

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