Masselli potrebbe scendere in campo. «Al momento sono in panchina»
Nella prossima primavera, la seconda capitale italiana (ed europea, secondo una recente rilevazione del Politecnico di Bari) del settore estrattivo sarà chiamata a rinnovare il proprio consiglio comunale.
Secondo il vigente testo unico sugli enti locali, l’attuale Sindaco di Apricena, Antonio Potenza, non sarebbe ricandidabile alla medesima carica, avendola ricoperta per due mandati consecutivi.
Il condizionale è, però, d’obbligo.
Pende, infatti, l’incognita della modifica dell’art. 51 del medesimo testo unico, attualmente all’esame della Commissione Affari Costituzionali del Senato, nella cui seduta del 20 settembre scorso, il senatore Meinhard Durnwalder (Südtiroler Volkspartei) ha illustrato il suo emendamento (al disegno di legge di Fratelli d’Italia per reintrodurre l’elezione diretta dei presidenti delle province) che, se votato e successivamente approvato in via definitiva, concederebbe ai sindaci la possibilità di candidarsi per un terzo mandato consecutivo.
Ma, si sa, gli iter legislativi non sono brevi e l’auspicato via libera al terzo mandato dei sindaci potrebbe non essere votato dal Parlamento o, comunque, non arrivare in tempi utili per l’eventuale “Potenza ter”, che, nel caso, sarebbe molto probabile.
pApricena non vuole, dunque, farsi trovare impreparata.
«La città non può correre il rischio di doversi poi accontentare di candidati sindaci frettolosamente individuati e non sufficientemente metabolizzati. Il dopo Potenza non è un tema che riguarda soltanto l’attuale coalizione di governo ma l’intera città. Per Apricena si profilano occasioni di sviluppo senza precedenti e che non ammettono rinvii. I treni o si prendono o si perdono. E’ quello che sta per passare è un treno irripetibile, di quelli che passano una volta sola. E’ in gioco il futuro di Apricena. Con Potenza la ricchezza (del territorio) si è trasformata in bellezza. Ora la bellezza si dovrà trasformare in benessere (diffuso). Ragion per cui occorre individuare sin da subito candidati all’altezza di fare ciò. Potenza lascia un’eredità pesantissima per chiunque gli verrà dopo e il rischio di apparire come la sua “brutta copia” è molto elevato. Abbiamo bisogno di altrettanta originalità e coraggio. Di chi sappia far valere gli interessi di Apricena con indubbia determinazione» dichiara Alfonso Masselli (in foto), che, nei giorni scorsi, ha aperto il dibattito sul suo profilo facebook.
Unanimi i commenti degli intervenuti: la persona giusta sarebbe proprio lui, Alfonso Masselli, l’“outsider” della politica apricenese, salito agli onori della cronaca anche estera per le sue tante iniziative volte alla valorizzazione di Apricena (dall’attivazione di corsi master del Politecnico di Bari alla riapertura dello storico cineteatro “Solimando”).
Ma a fare il suo nome non sono stati gli esponenti politici. E’ stata la gente comune. Una sorta di investitura dal basso.
«Sinceramente non me lo aspettavo. Questo mi onora e mi ha incoraggiato ad abbandonare la tribuna. Cosa che diversamente non avrei mai fatto. Ora sono in panchina, ovvero a disposizione della mia città».
«Nei giorni scorsi ho ricevuto una infinità di messaggi e telefonate da tantissimi dei miei concittadini, di ogni orientamento politico. Mi hanno esortato ad un maggior impegno, ad andare oltre la semplice messa a disposizione. La cosa che più mi ha colpito è che nelle loro parole non c’era traccia del loro pensiero politico, pur essendo molti di loro chiaramente schierati. Mi vedono come uno di loro. Forse perché non ho mai fatto politica attiva. Forse perché non ho mai espresso un voto ideologico. Tutta questa fiducia trasversale non poteva lasciarmi indifferente».
Nessuno della politica locale l’ha ancora contattata?
«Nelle scorse ore sono stato contattato da alcune associazioni e da alcuni esponenti politici, anche provinciali, che vorrebbero incontrarmi al più presto. Vorrebbero approfondire il mio programma, che sanno che ho in tasca da tempo e che porterò avanti a prescindere, come ho fatto finora. Mi hanno tutti chiesto massima riservatezza, per cui non posso dirvi di più su di loro. Vi posso però aggiungere che sono molto distanti tra loro e che sarebbero disposti ad azzerare le loro distanze. A tutti però ho messo in chiaro una cosa: non voglio colorarmi, non l’ho fatto finora e non comincerò di certo adesso. Non ho velleità politiche. Sono felicemente sposato con la mia città e, nel caso, scenderò in campo soltanto per essa. Al momento resto in panchina, ma non starò a girarmi i pollici» conclude l’“outsider” della politica apricenese.