Dalla vite al bicchiere: i vini di Villa Santo Stefano da bere questo autunno

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A Villa Santo Stefano è terminata la vendemmia e in cantina iniziano a prendere forma le prossime annate dei grandi vini lucchesi di Wolfgang Reitzle, fondatore della cantina insieme alla moglie Nina Ruge.

 

Fin dalla sua nascita Villa Santo Stefano si è identificata come azienda produttrice di grandi vini rossi, affiancando alle varietà autoctone come il Sangiovese anche vitigni come Cabernet Franc, Merlot e Petit Verdot, che, grazie alle condizioni pedoclimatiche della zona, trovano qui una perfetta espressione.

Certificata biologica dal 2021, l’azienda rispecchia i valori del suo fondatore Wolfgang Reitzle e nella cantina vengono coniugate le più moderne tecnologie con una profonda ricerca del carattere del terroir.

 

Ecco che tra i vini perfetti per l’inizio della stagione autunnale trovano spazio Nina, Cabernet Franc in purezza, ultima elegante etichetta messa in commercio quest’anno da Villa Santo Stefano, e Loto, iconico vino dell’azienda.

 

Nina, il Cabernet Franc che celebra un grande amore

Nina è il nuovo nato di Villa Santo Stefano. Dedicato alla moglie di Reitzle, Nina è un Cabernet Franc in purezza, che ha subito conquistato il palato dei winelovers di tutta Europa. Fresco e incisivo, grazie alle miti temperature dei colli lucchesi perde il suo carattere vegetale per aprirsi a un ventaglio di erbe mediterranee. Perfetto in abbinamento con pappardelle alla lepre, un beuf bourguignon o, come alternativa vegetariana, uno sformato di funghi porcini e scamorza affumicata.

 

Loto, potenza ed eleganza

Loto è l’espressione più intensa dei vini di Villa Santo Stefano. Bassissima resa in vigna, il primo vino prodotto nella tenuta è un blend di Cabernet Sauvignon, Merlot, Petit Verdot e Cabernet Franc. Fermentato e affinato separatamente, la composizione della cuveè avviene sapientemente dopo circa 14 mesi di maturazione. Profondo, con ampie note di frutta rossa e boisè, Loto si abbina a una millefoglie di uova, mozzarella e tartufo nero, una succulenta fiorentina o un brasato.

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