Grande successo per la presentazione di ‘Confesso che ho mangiato’ di Davide Paolini

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A Urbino notevole interesse per il romanzo culinario nato durante il lockdown alla riscoperta dei sapori del passato

Tanto entusiasmo nel pomeriggio di venerdì 27 maggio nel cortile di Collegio Raffaello in Piazza della Repubblica a Urbino per la presentazione del romanzo culinario Confesso che ho mangiato di Davide Paolini: un evento che rientra nel programma ‘Off’ del Festival del Giornalismo Culturale che nel weekend del 7-9 ottobre 2022 celebrerà a Urbino la sua decima edizione.

Il libro, nato durante il lockdown, rappresenta un viaggio nella memoria gustativa dell’autore che punta a ripercorrere emozioni e immagini lontane nel tempo e (quasi) dimenticate. L’obiettivo consiste nel far capire al pubblico che dietro a un buon piatto o un prodotto artigianale esistono anche delle storie di grande valore a essi collegate che meritano di essere raccontate.

Alla presentazione hanno preso parte l’autore Davide Paolini, lo scrittore e giornalista Carlo Cambi, l’Assessore al Turismo del Comune di Urbino Roberto Cioppi e la Direttrice dell’Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Lella Mazzoli.

Paolini è noto al pubblico come uno dei più importanti giornalisti gastronomici italiani: nel corso della presentazione l’autore ha sottolineato che “questo libro inizialmente è nato per caso tra febbraio e aprile 2020, periodo in cui in pieno lockdown c’era il coprifuoco. Una notte facendo zapping in TV ho visto le isole Ebridi. Ho iniziato a pensare a quel viaggio realizzato diversi anni fa, poi a questo ricordo se n’è aggiunto un altro e così via. Ho scritto per tre mesi, sottolineando che il cibo non è solo mangiare ma è cultura, scoperta, sentimento; è parte della nostra vita non solo a tavola. Il gradiente di felicità nell’esperienza culinaria non è determinata dalla ricercatezza del piatto, ma dall’emozione che quel piatto ha lasciato dentro di te”.

Carlo Cambi – fondatore della rubrica I viaggi di Repubblica – ha evidenziato come “nel racconto di Paolini sia presente la cifra definitiva del Paolini curioso, del Paolini non goloso di cibo ma goloso di vita”.

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