Bureau Veritas con i suoi servizi fa atterrare la sostenibilità nell’economia reale

1172
Diego D’Amato Presidente e CEO di Bureau Veritas Italia S.p.A.

Il Gruppo Bureau Veritas, con sede a Parigi, è leader a livello mondiale nei servizi di controllo, verifica e certificazione per Qualità, Ambiente, Salute, Sicurezza e Responsabilità Sociale. Creato nel 1828, il Gruppo ha più di 82.000 dipendenti dislocati in più di 1.600 uffici e laboratori in tutto il mondo e un fatturato nel 2022 di oltre 5,7 miliardi di euro.

Bureau Veritas Italia SpA con oltre 20.000 clienti, 930 dipendenti dislocati nelle sue 21 sedi sul territorio nazionale è capitanata da Diego D’Amato con lui, Presidente e CEO della subsidiary italiana, abbiamo fatto il punto su tutta una serie di questioni che riguarderanno la società nell’immediato futuro.

Diego D’Amato Presidente e CEO di Bureau Veritas Italia S.p.A.
In uno scenario economico in continua evoluzione, quali saranno per 2023 i settori su cui concentrerete la vostra attività?

Bureau Veritas sta lavorando su un piano strategico in continua evoluzione allineato con le evoluzioni di mercato ed economiche che stiamo vivendo nell’attuale contingenza. Sicuramente l’obiettivo principale e qualificante si chiama sostenibilità. Bureau Veritas già oggi sta concentrando gli sforzi su una attività di affiancamento dei clienti nella attuazione di best practices che abbiano impatto positivo sull’ambiente, sulla società in generale e quindi focalizzando l’attenzione sull’analisi e la certificazione dei processi delle aziende. Altri elementi importanti di sviluppo sono il mondo delle infrastrutture e la cyber security. In questo momento di evoluzione tuttavia non possiamo non parlare dell’evoluzione che sta avendo il mondo dell’energy dove la transizione verso una nuova modalità di produzione è in corso pur considerando il contesto che viviamo ha oggettivamente rallentato questa evoluzione. In questo contesto Bureau Veritas sta contribuendo supportando questo settore sia nel tradizionale che nel mondo delle energie rinnovabili con un focus particolare sull’idrogeno verde”.

Il concetto di transizione ecologica è ormai declinato praticamente a tutti i settori. Quale ruolo gioca Bureau Veritas all’interno di questo processo macro economico?

Bureau Veritas gioca un ruolo a 360 gradi declinando una serie di principi chiave e adattandoli alle differenti filiere industriali, produttive, tecnologiche e professionali; affianchiamo sia le aziende, contribuendo ad applicare le diverse strategie aziendali attraverso i nostri servizi ci compliance ed ingegneria, sia le istituzioni mettendo a disposizione la nostra esperienza per lo sviluppo normativo”.

Quali le skills che potete offrire al fine di facilitare questi passaggi ad un’economia realmente sostenibile?

Quali skills? La risposta potrebbe sembrare banale e scontata, ma tale non è. La nostra skill consiste nel fare tutto quello di cui molti parlano. E ciò vale proprio nel campo della sostenibilità. A titolo di esempio vorrei citare quanto Bureau Veritas Italia sta facendo in un settore critico le cui problematiche per anni sono state colpevolmente sotto valutate: la gestione delle risorse idriche. Bureau Veritas Italia mette in campo un team in grado di assistere in particolare le aziende pubbliche nel lavoro di progettazione e realizzazione di nuove infrastrutture per l’acqua ma anche di ristrutturazione e risanamento delle infrastrutture esistenti. Ciò significa intervenire sulla gestione corretta del ciclo acqua, ma anche supportare gli interventi sugli invasi e la catena di distribuzione. Sull’acqua applichiamo per altro un approccio che è il nostro tratto distintivo nella verifica delle infrastrutture anche dal punto di vista idrogeologico e del rischio sismico”.

Parliamo di Blue Economy. Quali sono le novità inerenti il settore dello shipping? Quali quelle nel settore della logistica intermodale?

Sulla Blue Economy esiste una vera e propria prateria di interventi possibili e necessari per garantire la sostenibilità. Il che significa intervenire su tematiche come la preservazione delle coste, l’interazione fra fiumi e mare, la prevenzione dell’inquinamento marino, ma anche sulla verifica (come accaduto di recente attraverso una nostra società a Genova) verificare le infrastrutture portuali e persino i rischi che riguardano gli edifici che sono stati costruiti sulle banchine. Siamo parte dell’“HUB Green ports” insieme ad altre primarie aziende italiane, con lo scopo di proporre soluzioni innovative e sostenibili alle varie Autorità portuali Italiane, partendo dallo studio di fattibilità per progetti di “cold Ironing”, l’elettrificazione delle banchine. Bureau Veritas Italia crede in un approccio complessivo a queste tematiche declinando le sue competenze anche in tema di transizione energetica e controllo delle infrastrutture strategiche su tutte le aree in cui opera. Importante l’esempio delle opere inserite nel PNRR. Bureau Veritas all’insegna dell’acronimo DNSV (Do not significant Harm) sta in particolare fornendo il suo contributo nella verifica sui singoli investimenti che devono essere in linea con i principi che sono proprio alla base del “diritto di accesso” ai finanziamenti del PNRR”.

Un’ultima domanda legata alla cronaca. Cambiamenti climatici che portano a frane, alluvioni, valanghe. Il rischio idrogeologico è oggi un tema che riguarda milioni di italiani le loro case e luoghi di lavoro. Quali sono le vostre attività legate a quanto sopra espresso?

Per quanto riguarda il rischio idrogeologico, tutto il gruppo Bureau Veritas nel mondo è impegnato quotidianamente in questo settore, attraverso l’applicazione di metodologie di valutazione e monitoraggio di aree interessate a progetti nuovi o di riqualificazione. L’ obiettivo principale è promuovere la valutazione preventiva dell’instabilità del territorio (frane, subsidenze, cedimenti) e delle infrastrutture mediante indagini geofisiche e geotecniche in situ, considerando vari contesti ambientali”.

Gabriele Costantini

 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here