IAI 2014, save the date…

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Come dieci anni fa, dal Palazzo degli Anziani di Ancona si parte con la voglia di costruire e un obiettivo da raggiungere. A differenza di dieci anni fa, adesso ci si pongono limiti temporali.
E’ il 2014 la data, il tempo nel quale dovrà essere costituita la macroregione adriatico-ionica, un progetto di cooperazione finalizzato alla sicurezza, stabilità, coesione e prosperità dell’area del bacino adriatico – ionico e di interconnessione tra istituzioni, fondi e normative, su aree tematiche come infrastrutture, turismo, cultura, ambiente, sviluppo rurale, gestione delle coste, rapporti tra Università, che vede coinvolti Paesi già membri dell’Unione europea e altri che stanno seguendo l’iter di adesione o sono in fase avanzata, come la Croazia.

Lo ha ribadito a gran voce il ministro degli Esteri italiano Franco Frattini nel momento in cui ha concluso l’annualità di presidenza italiana, cedendo il testimone al Montenegro che l’ha assunta dal primo giugno.

Lo ha ribadito in occasione della celebrazione dei dieci anni dell’Iniziativa adriatico ionica (IAI) che ad Ancona è nata e ha la sede permanente del suo Segretariato.
Tracciando un bilancio di questi dieci anni, alla presenza dei ministri degli Esteri di tutti i Paesi membri e del viceministro degli Esteri della Lituania, Paese attualmente presidente di turno della macroregione del Baltico (di cui fanno parte, oltre alla Lituania, la Germania, l’Estonia, la Lettonia e la Russia), il ministro Frattini ha lanciato la costituzione della macroregione adriatico – ionica.

“Con la dichiarazione di oggi – ha detto – si è compiuto il primo atto politicamente importante, proponendo di lanciare l’iniziativa di costituzione di una macroregione dell’Europa sud orientale. Sono già stati avviati contatti con l’UE, d’altronde nell’IAI ci sono già tre Paesi membri (Italia, Grecia e Slovenia), uno in dirittura d’arrivo e quindi dall’ingresso imminente (Croazia) e tutti gli altri con il processo avviato e l’obiettivo è ambizioso: la costituzione entro il 2014, anno nel quale la presidenza rotativa dell’UE sarà di Grecia e Italia.

Non sarà un’iniziativa per duplicare azioni europee o creare nuove strutture burocratiche, ma un’iniziativa di estrema importanza economica e culturale che si occuperà di sviluppo rurale, turismo, cultura, PMI, rapporti con le università, tutte le iniziative comuni e che valorizzerà, rendendole maggiormente efficaci, tutte le diverse esperienze di cooperazione transfrontaliere come Euroregione Adriatica e Programma IPA, cooperazione nella quale l’Italia gioca sempre un ruolo fondamentale.
Non ci limitiamo a sostenere la creazione della macroregione: spingiamo e lavoriamo per l’allargamento dell’UE a tutti i Paesi dei Balcani Occidentali, una proposta che si inquadra nella piena liberalizzazione dei visti (il Kosovo ha un percorso di liberalizzazione ancora da iniziare), con l’accelerazione dell’esame delle domande di adesione all’UE di Albania, Serbia e Montenegro e, dopo l’ingresso della Croazia, ormai in fase avanzata, prevedere tempi brevi per tutti gli altri. Tutto entro il 2014…”.

Secondo il ministro Frattini la creazione della macroregione, almeno nelle intenzioni, aiuterà ad armonizzare meglio le risorse, impiegando i fondi in iniziative turistiche, infrastrutture, iniziative transnazionali, progettazione comune. Di contro l’ispirazione è quella del Council of the Baltic Sea States (CBSS), il Consiglio dei Paesi del Baltico, un modello che funziona da molti anni (1992 – ndr), mette insieme Paesi UE ed extra UE ed è un modello che può costituire un buon esempio, anche se per la macroregione adriatico – ionica ci sarebbe un comune denominatore e una comune ambizione: la volontà dei Paesi IAI di essere Europa e Unione europea.

Una formalizzazione che sembra spettarci, quindi, nel momento stesso in cui l’Adriatico diventa sempre più il luogo critico e focale dell’economia europea e nel momento stesso in cui la Russia, che fa parte dell’unica macroregione finora riconosciuta, quella del Baltico, ha più volte ribadito che non entrerà mai nella UE. Uno sguardo ai dieci anni trascorsi è quello di Milan Rocen, ministro degli Esteri del Montenegro, Paese che ha assunto la presidenza il 1° giugno scorso ed è uno sguardo affascinante, come avviene sempre per certe immagini che ti restano fissate nella mente, nel momento stesso in cui si fa riferimento al 2000 come periodo di incertezza per i Balcani, a un Montenegro che allora non esisteva e a un’IAI più vecchia, quindi, dello Stato del Montenegro.

Un orgoglio percepibile quando Rocen ha affermato: “Non siamo più ex membri della Jugoslavia, ma futuri membri dell’UE! Questo è un giorno importante per il Montenegro. La nostra presidenza continuerà nel percorso tracciato dall’Italia e soprattutto continueremo nella strategia che ci porterà verso la macroregione, collaborando con tutti i progetti già avviati dall’Italia”.

Alla luce di tutto questo, i ministri degli Esteri , Franco Frattini per l’Italia, Ilir Meta (Albania), Sven Alkalaj (Bosnia-Erzegovina), Gordan Jandrokovic (Croazia), Spyros Kouvelis (viceministro – Grecia), Milan Rocen (Montenegro), che compongono il Consiglio dell’IAI, hanno firmato una seconda Dichiarazione di Ancona (dopo quella del maggio 2000 che ha dato vita all’IAI) che lancia la ferma volontà di costituire una macroregione adriatica.

Se dieci anni fa c’era un territorio da ricostituire, da mettere insieme e ricompattare dopo una guerra, al quale far riscoprire comuni radici e storia nello stesso mare, oggi si guarda oltre e gli otto Paesi che compongono l’IAI hanno l’obiettivo strategico di fare fronte comune e guardare al futuro, allo sviluppo, alle iniziative di un territorio troppo spesso dimenticato, ma che rappresenterà la via, l’apertura verso quell’Est in forte crescita che ormai da tempo costituisce il mercato di riferimento che attrae il mondo, soprattutto con i grandi numeri di crescita di Cina e India.

Anche Ancona torna a far valere la sua posizione e la sua vocazione di Porta d’Oriente e, attraverso le buone pratiche messe in campo fin qui, gli interventi posti in essere in direzioni differenti, dall’agricoltura al turismo, alle PMI, i risultati a disposizione di tutti, la macroregione adriatico – ionica saprà trovare le motivazioni più corrette e irrinunciabili per la sua costituzione e il suo più ampio riconoscimento. Il 5 maggio scorso, ad Ancona, nel corso della riunione, il Consiglio dell’IAI ha anche tracciato un bilancio dell’attività svolta dal Segretariato permanente, evidenziando come abbia lavorato in modo efficace e “project oriented”, catalizzando tutte le indicazioni che sono giunte da parte dei Paesi membri.

AII 2014, save the dates…
Like ten years ago, by Palazzo degli anziani of Ancona we start with the will to construct and an aim to reach within 2014: the constitution of the Adriatic and Ionic macro region, a plan of cooperation directed to the emergency, stability, cohesion and prosperity of the area of the Adriatic – Ionic river basin and interconnection between institutions, funds and laws, about various themes that involve the Countries already members of the European Union and others that are following the procedure of adhesion or are in advanced phase, like Croatia. The Italian minister of the Foreign Affairs Franco Frattini on the occasion of the celebration of the ten years of Adriatic Ionic Initiative born in Ancona and permanent center of its Secretariat. Talking about these ten years, at the presence of Foreign ministers all the member states and the vice minister of Foreign affairs of Lithuania, currently president of the macro-region of the Baltic Sea, the minister Frattini wrote the constitution of the Adriatic- Ionic macro region asserting that the aim is that to create the constitution within 2014. "It will not be an initiative in order to duplicate European actions or to create new bureaucratic structures – Frattini has declared – but an initiative of great economic and cultural importance that will take care of rural development, tourism, culture, SME relationships with the university, all the common initiatives and that it will value, making them mainly effective, all the various experiences of cooperation like Adriatic Euroregion and the IPA Program, cooperation in which Italy has a main role". In the light of that, the ministers of the Foreign affairs, Franco Frattini for Italy, Ilir Goal (Albania), Sven Alkalaj (Bosnia-Herzegovina), Gordan Jandrokovic (Croatia), Spyros Kouvelis (vice minister – Greece), Milan Rocen (Montenegro) that compose the Council of the AII, have signed a second Declaration of Ancona (after the one of May 2000 that has created the AII) that wants to constitute an Adriatic macro region. If ten years ago there were a territory to reconstitute, and to compact again after a war, today the eight states that compose the AII have the common strategic aim and want to watch at the development of a territory that will represent the opening towards East countries.
Ancona also returns to make underline its position and its vocation of East gate and, through the good actions used until now, the acts in the different directions, from agriculture to the tourism, the SME, the results available to everybody, the Adriatic and Ionic macro-region will be able to find the more right and motivations to which it can’t renounce for its constitution and its wider acknowledgment.

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