Turismo: Tondo visita ex miniera Cludinico (Ovaro)

703

Cludinico (Ovaro) – \”Una sorpresa, anche per me\” la miniera di carbone di Cludinico, sul territorio del comune di Ovaro, che il presidente della Regione Renzo Tondo ha visitato assieme al sindaco Romeo Rovis ed ai responsabili della struttura – aperta alla fruizione turistica – Serse Tacus ed Enzo Menegon. Il presidente ha visitato dapprima alcune delle gallerie della miniera, che si sviluppa su quattro diversi livelli per circa 150 chilometri, e successivamente il piccolo ma interessante museo, aperto lo scorso anno.
"Cludinico, con la sua miniera e le sue gallerie, oggi attrezzate per la visita di piccoli gruppi di turisti, fa parte di quel
patrimonio di piccole/grandi risorse turistiche che il Friuli Venezia Giulia può annoverare: siti considerati forse 'minori' – ha sottolineato Tondo – e comunque di nicchia, di alta qualità, che meritano sviluppo e rilancio in chiave turistica, come abbiamo convenuto oggi anche con il primo cittadino di Ovaro".
Il presidente della Regione ha così parlato di un "percorso di rilancio della miniera di Cludinico" ringraziando in particolare i volontari (una trentina, sotto la guida dell'ing. Tacus e del geologo Menegon) per il tempo e l'energia spesi per fare della miniera un'opportunità per il territorio ed una risorsa per lo sviluppo turistico dell'area.
La miniera di Cludinico (a giorni dotato anche di un nuovo sito Internet, www.minieradicludinico.it) è stata "riscoperta" negli anni '90 da Michele Covassi, prematuramente scomparso nel 2008, e negli anni passati è stata messa in sicurezza ed attrezzata, anche grazie a risorse finanziarie della Regione per circa 600 mila euro.
E' visitabile, con prenotazione obbligatoria (telefono 0433 67223), sino a metà settembre nei giorni di sabato e domenica e globalmente la visita di alcuni chilometri di gallerie e del museo dura circa 3 ore.
Nei tre filoni della miniera, Rio Malon, Creta d'Oro e Vareton, l'attività estrattiva iniziò ai primi dell'800 e si sviluppò con alterne fortune sino al 1957. All'apice della coltivazione, in particolare dal 1938 e durante il secondo conflitto mondiale, furono impiegati nel complesso anche 1.500/1.600 lavoratori, provenienti soprattutto dalla Carnia, da altre regioni italiane ma anche dalla Croazia.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here