Presentazione a Cesenatico del volume “”500 anni dopo Leonardo”. L’assessore Gazzolo: “Sicurezza vuol dire prevenzione, servono risorse nazionali

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Bologna – “Sicurezza vuol dire prima di tutto prevenzione. Per questo stiamo costruendo un piano pluriennale regionale, che non può non essere accompagnato da risorse statali, coerenti e adeguate”. Queste le parole di Paola Gazzolo, assessore alla Sicurezza territoriale, Difesa del suolo e Protezione civile della Regione Emilia-Romagna, che oggi sarà alla presentazione, al museo della Marineria di Cesenatico, del volume “500 anni dopo Leonardo – La messa in sicurezza del bacino idrografico di Cervia e Cesenatico”, a cui parteciperà il capo della Protezione civile nazionale Guido Bertolaso. “L’esempio di Cesenatico e Cervia – ha aggiunto Paola Gazzolo, che con il direttore dell’Agenzia regionale di Protezione civile Demetrio Egidi farà il punto sull’avanzata fase di realizzazione degli interventi per la messa in sicurezza del nodo idraulico – rappresenta la modalità con cui la Regione Emilia-Romagna vuole continuare a lavorare. Per questo ribadisco la necessità di finanziamenti nazionali mirati alla sicurezza del territorio; finanziamenti che a tutt’oggi risultano azzerati, sia sul versante del Fondo regionale di Protezione civile, sia per gli interventi collegati alle ordinanze nazionali di Protezione civile”.

Gli interventi di messa in sicurezza di Cervia e Cesenatico
Il territorio compreso tra i Comuni di Cesena, Cervia e Cesenatico è stato pesantemente colpito da eventi meteorologici di notevole intensità e ha subito negli ultimi anni numerose esondazioni: la più pesante nel 1996 con l’alluvione delle zone costiere di Forlì-Cesena, Rimini, Ravenna e Ferrara (48 Comuni colpiti, 40mila persone e 12mila edifici coinvolti), per danni all’epoca stimati complessivamente intorno ai 700 miliardi di lire. La vulnerabilità del territorio era causata, oltre che dalle piogge molto intense, dalle violente mareggiate e dal contemporaneo innalzamento del livello del mare, aggravati dalla subsidenza della costa.
A partire dai primi anni 2000, con l’emanazione di specifiche ordinanze nazionali di Protezione civile, è stato predisposto un piano complessivo di opere (realizzato in più stralci) che già oggi è in grado di costituire un efficace sistema di messa in sicurezza di Cervia, Cesenatico e dei territori circostanti. Il complesso degli interventi a tutt’oggi finanziati ammonta a circa 30 milioni di euro, di cui circa 21 provenienti da ordinanze nazionali di Protezione civile e 9 dal bilancio della Regione Emilia-Romagna e del Comune di Cesenatico.
Un primo e importante intervento realizzato a Cesenatico, dove l’originario progetto del porto canale fu ideato da Leonardo da Vinci nel 1502, riguarda le Porte Vinciane, già in funzione dal 2005. Si tratta di un sistema di sbarramento mobile che permette di chiudere l’ingresso del porto quando, a causa di condizioni avverse, c’è il rischio che il mare superi il livello delle banchine. Accanto alle Porte Vinciane è stato realizzato un impianto di sollevamento con pompe a portata elevata, in grado di trasferire le acque piovane accumulate a monte delle porte, evitando possibili allagamenti del centro storico.
E’ in fase di realizzazione un ulteriore impianto per aumentare la funzionalità delle porte: un sistema meccanico di rimozione dell’accumulo di sabbia trasportata dalle mareggiate che può ostacolarne il funzionamento.
Queste opere, inserite in un contesto di pregio, sono state completate con interventi di arredo urbano che le valorizzano, favorendo anche la fruizione da parte dei cittadini. Gli interventi hanno rinnovato il profilo del porto canale e della darsena di Cesenatico, con percorsi pedonali, la ricostruzione delle banchine, la sistemazione degli slarghi, la creazione di una piazza direttamente sul mare (la nuova piazza Spose dei Marinai). Oltre ai lavori di messa in sicurezza del porto canale, sono stati realizzati altri interventi fondamentali: il grande by-pass idraulico che convoglia le acque in eccesso sul canale Tagliata; l’adeguamento dei canali di collegamento delle acque raccolte a monte che vengono trasferite nello stesso canale Tagliata; l’adeguamento dell’uscita a mare per lo scarico delle acque raccolte. Sono inoltre in fase di realizzazione altri interventi che riguardano l’opera di regolazione meccanica prevista sul canal Vena e la predisposizione di un impianto di sollevamento delle acque provenienti dal reticolo idraulico del territorio cervese per il successivo trasferimento nel canale Tagliata.

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