Porti in cerca di una chiara visione di futuro

924

“Nessuna nuova, buona nuova”, erano soliti dire ai bei tempi. Non è il caso, però, della riforma della legge 84/94. Anzi, in questo caso l’intervento a sorpresa del Governo di cui si è già parlato nei numeri scorsi di Adriaeco non è stato affatto una buona nuova! Almeno a giudicare dalle reazioni dei porti, delle associazioni, delle Autorità portuali. E non ci sono soltanto i problemi interni, ma, molto più pericolosi, i problemi di competitività con gli altri Paesi,
a cominciare dal Nord Europa. E, dopo tanto tempo, ci domandiamo ancora se il Mediterraneo sarà un'autostrada
del mare privilegiata, se, piuttosto che versare soldi a pioggia e indistintamente, non sia il caso di concentrare
gli interventi e gli investimenti, in virtù di una chiara visione del futuro. E ci si sta ancora chiedendo se non conviene
allo Stato italiano presentare un pacchetto intero di scali in questo lunghissimo molo che è il nostro Paese, scali che hanno caratteristiche diverse, ma che forse hanno mostrato più un lato turistico che mercantile, a dispetto degli investimenti fatti solo per adeguare le realtà portuali alle merci. Che poi anche questa sembra essere una barzelletta di quelle che fanno veramente ridere: si investe denaro sull'adeguamento dei porti ai containers e alle merci, ma gli interporti spesso lasciano a desiderare e l'inefficacia del sistema portuale trova subito il suo primo intoppo. E poi, si investe sulle autostrade del mare (con tanto di Programmi europei Marco Polo…) e poi ci si blocca per mancanza di collegamenti ferroviari, per binari che non arrivano agli scali o per le Ferrovie dello Stato che nel frattempo hanno fatto scelte diverse. Tutto questo mentre gli altri Paesi si organizzano e ci soffiano sotto il naso tutto quello che abbiamo sempre pensato fosse nostro! Un sistema che comunque, anche così "zoppo" rappresenta, secondo gli ultimi numeri 435 milioni di tonnellate di merci imbarcate e sbarcate, 48 milioni di passeggeri, compresi i crocieristi, oltre 77.000 addetti e la preoccupazione è che questo sistema così economicamente importante non viene percepito come dovrebbe dalla popolazione. Verrebbe da aggiungere… perché i politici ci hanno capito qualcosa?

Ports looking for a clear view of future
When we talk about ports, there are not only the insider problems that the reform 84/94 has not resolved, but also the problems of competitiveness with the other countries, beginning from the North
Europe. And, after many time, we still wonder if the Mediterranean will be a privileged sea freeway, if at Italian State can agree to introduce an entire package of ports of call that have perhaps shown
a tourist side that mercantile, in spite of the investments made in order to adapt the harbour reality at the goods. Money is invested about the adjustment of the ports at the containers and the goods, but the freight villages often haven’t railway connections. This situation happens while the other countries are organized
and take away everything we considered as our! A system that however, represents, according the last
numbers 435 million tons of cargos and disembarked, 48 million passengers, included cruisers, beyond 77.000 workers and the worry is that this system so economically important is not perceived
as right by people. We could add but… have politicians understood something about it?

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here