Lavoro:relazione Brandi sul mobbing in FVG

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Trieste – L\’assessore regionale al Lavoro Angela Brandi ha presentato ieri alla Giunta una relazione sulla legge sul mobbing, dando così attuazione a quanto prevede la normativa stessa. Infatti l'art. 7 della legge regionale 7 del 2005 prevede la clausola valutativa in base alla quale la Giunta, avvalendosi dell'Agenzia regionale del Lavoro, informa il Consiglio regionale sull'attuazione e sui risultati ottenuti chiarendo quali interventi siano stati realizzati sul territorio regionale e quali risultati qualitativi abbiano raggiunto, in che misura i lavoratori si sono rivolti ai 'Punti di ascolto', qual è stato il grado di attività e collaborazione dei soggetti che intervengono sulla materia.

Nell'ambito della relazione l'assessore Brandi, oltre a sottolineare il principio di sussidiarietà accolto dalla legge, ha illustrato i progetti presentati, che hanno evidenziato una forte presenza di enti, associazioni ed esperti i quali, a vario titolo e conformemente alle diverse finalità istituzionali e professionalità, si occupano di mobbing e formulano interventi in tema di conoscenza del fenomeno, sostegno e prevenzione. In particolare i progetti hanno privilegiato azioni semplici ma efficaci, come eventi pubblici e diffusione di materiale informativo, ma soprattutto hanno previsto l'attivazione dei 'Punti di ascolto' che hanno rappresentato la parte più importante e complessa dell'attuazione della legge, prevedendo fasi delicate come quella dell'accoglienza, il percorso di consulenza, ma anche il sostegno e l'accompagnamento. I progetti attivati ed i 'Punti di ascolto' accreditati sono stati seguiti e supportati dalla Commissione regionale per il Lavoro integrata, luogo di costante confronto con i rappresentanti degli attori istituzionali che hanno competenze in materia di tutela del benessere sociale e psico-fisico delle lavoratrici e dei lavoratori, nonché di consulenza offerta da diversi esperti (sociologo, psicologo, medico e avvocato competenti in materia). Tale Commissione, integrata con rappresentanti del settore della sanità, delle pari opportunità e del ministero del Lavoro, esamina i progetti e promuove studi e ricerche.

Le rilevazioni condotte hanno consentito di osservare 484 casi a partire dal secondo semestre 2007 fino al 31 dicembre 2009. Un primo dato di rilievo è la composizione di genere dell'utenza: infatti le donne sono pari al 62,2 per cento; si osserva inoltre una netta prevalenza di lavoratori provenienti dal terziario (servizi e commercio); per quanto riguarda le fasce d'età, i quarantenni rappresentano oltre il 40 per cento dei casi. I casi effettivamente riconosciuti come possibili situazioni di mobbing sono stati 171 (35,3 per cento sul totale degli utenti monitorati). L'analisi dei dati ha messo in luce come il disagio percepito dal lavoratore in alcuni casi si sia manifestato al rientro da assenze prolungate che tendono a coincidere con i congedi parentali soprattutto per quanto attiene la componente femminile

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