Conferenza delle regioni, le Marche esprimono netta contrarietà alla realizzazione di centrali nucleari

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Nel corso della Commissione Ambiente ed Energia della Conferenza delle Regioni del 2 marzo, è stato discusso il decreto legislativo sulla localizzazione e realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica nucleare. Il provvedimento interviene sulla normativa vigente in materia di impianti di produzione di energia elettrica nucleare per apportare modifiche dopo che la Corte Costituzionale, il 2 febbraio scorso, ha dichiarato l’illegittimità della norma nella parte in cui non prevede che la Regione interessata, anteriormente all’intesa con la Conferenza Unificata, esprima il proprio parere in ordine al rilascio dell’autorizzazione unica per la costruzione e l’esercizio degli impianti nucleari.

Le Regioni hanno espresso pareri contrastanti; quattro si sono dichiarate a favore ed altre quattro – Marche, Emilia Romagna, Toscana e Basilicata – hanno espresso parere negativo in considerazione della perdurante assenza di un tavolo nazionale nel quale esaminare e condividere una comune strategia energetica.

Per la Regione Marche è intervenuta l’assessore alla Protezione Civile, Serenella Moroder.

L’assessore all’Ambiente, Sandro Donati, evidenzia che “la posizione della Regione conferma una già nota e condivisa contrarietà alla realizzazione di centrali nucleari in un contesto di assoluta mancanza di una chiara strategia energetica da parte del Governo e soprattutto a paventate localizzazioni che potrebbero interessare zone di rilevante interesse turistico e paesaggistico delle quali le Marche sono così ricche. La Regione – conclude Donati – auspica una maggiore chiarezza da parte del Governo e soprattutto un reale coinvolgimento delle Autonomie Locali evitando imposizioni unilaterali che troverebbero, localmente, la ferma opposizione della Regione Marche”.
E’ chiara, quindi, la netta contrarietà della Regione Marche unitamente alle Regioni Emilia Romagna,Toscana e Basilicata alla strategia scelta dal Governo.

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