Saranno le quattro Province del Friuli Venezia Giulia, in stretta sinergia con i Comuni, a raccogliere l\’eredità degli ATO (gli Ambiti Territoriali Ottimali) per quanto concerne la gestione delle risorse idriche. È questa l\’ipotesi di mediazione proposta dal vicepresidente della Regione e assessore all\’Ambiente Luca Ciriani, all\’ANCI e all\’UPI regionali, nel corso di un incontro volto a trovare, nella continuità, un accordo sulla gestione delle risorse idriche dopo la scelta della Regione e dello Stato di non utilizzare più la formula organizzativa degli ATO. ''L'incontro con UPI e ANCI – ha commentato il vicepresidente – è stato particolarmente proficuo: partendo da alcuni punti fermi, quale il ruolo centrale dei Comuni nella gestione delle risorse idriche e il valore delle Province quali soggetti di coordinamento e gestione, abbiamo individuato una soluzione condivisa che mantiene ai Comuni la titolarità degli impianti idrici nei territori di pertinenza, e punta all'ottimizzazione delle risorse e alla garanzia di un servizio ottimale a livello locale, grazie alla gestione da parte delle Province''. Secondo l'ipotesi formulata da Ciriani, infatti, la gestione sarà demandata alle quattro Province della regione, le quali avranno il compito di prendere il posto, in coordinamento con l'assemblea del sindaci, delle ATO, gestendo l'approvvigionamento dell'acqua ai cittadini. La collaborazione Provincia-Comuni si espleterà attraverso l'indirizzo dato alle Province dall'assemblea dei sindaci sui temi strategici, quali la regolazione del servizio, la definizione di tariffe, servizi e rapporti con i cittadini.
Regione, ANCI e UPI hanno immediatamente avviato, sulla base di questa impostazione, un tavolo di lavoro tecnico per definire il testo di legge che regolerà la nuova gestione del patrimonio idrico regionale, ''con l'ambizione – ha dichiarato ancora il vicepresidente Ciriani – di essere la prima regione italiana a risolvere con un provvedimento equo e innovativo la questione degli ATO. Tra gli altri obiettivi che ci poniamo – ha concluso il vicepresidente – anche quello di massimizzare il contenimento dei costi di carattere gestionale, e ciò sarà possibile proprio affidando alle Province con i Comuni il ruolo che fino ad oggi spettava a queste agenzie che, a livello regionale e nazionale, non hanno più ruolo ad esistere''. Il prossimo incontro è stato fissato sul piano tecnico, entro la fine del mese.