Risarcimenti alluvione nelle Marche si profila una stangata per le imprese

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Imprenditori sul piede di guerra per i ventilati aumenti di carburanti, Irpef e Irap. “Una beffa è dire poco. Questa è una vera e propria stangata che finirà per mettere definitivamente al tappeto le imprese marchigiane ed in particolare quelle della provincia”. Non ha dubbi la CNA di Pesaro e Urbino che, dopo i danni subiti dalle popolazioni e dalle imprese delle Marche a causa dell’ondata di maltempo che l’ha colpita meno di un mese fa, così commenta l’orientamento del Governo espresso agli amministratori locali attraverso la presidenza del Consiglio dei ministri circa la richiesta dello stato di calamità. “E’ incredibile, e a nostro avviso anche oltraggioso, che il Governo dica che per pagare i danni subìti dall’alluvione le risorse debbano essere reperite localmente aumentando l’Irap, l’Irpef o le accise sulla benzina. A pagare in sostanza – dice il segretario provinciale della CNA, Camilla Fabbri – dovrebbero essere gli stessi soggetti (cittadini e imprese), che hanno subìto i danni. Un “suggerimento” irricevibile che ha il sapore della provocazione per quegli imprenditori che a fatica stanno cercando di rialzarsi. Aumentare le accise sui carburanti e le aliquote su Irap e Irpef significa mettere in ginocchio ulteriormente il nostro sistema di imprese già alle prese con un crisi durissima che sta già falcidiando centinaia e centinaia di attività”.
“E’ evidente che ulteriori balzelli o tasse di scopo non potrebbero essere sopportate dal sistema della piccola e media impresa. Ci riferiamo in particolare a intere categorie che già pagano gli aumentati costi dell’energia (autotrasporto, manifattura, meccanica, mobile), dovuti soprattutto alla crisi nei paesi del nord Africa”.

E’ altresì evidente, come ha rimarcato in questi giorni, il presidente della Provincia di Pesaro e Urbino, Matteo Ricci, che il Governo sta adottando due pesi e due misure. “Se in Veneto sono stati giustamente assegnati fondi di risarcimento da parte dello Stato – aggiunge il presidente provinciale e vicepresidente nazionale della CNA, Giorgio Aguzzi – non è giusto che le Marche vengano trattate come una regione di serie b. Secondo la CNA infatti, “A parte poche valide voci di protesta, il silenzio dei media attorno a questa vicenda è assordante”.

“L’indignazione dei nostri imprenditori sta crescendo e stiamo valutando l’ipotesi di una mobilitazione della piccola e media impresa. A partire dalla categoria dell’autotrasporto, la più penalizzata dall’aumento delle accise sui carburanti. Potremmo – conclude la Fabbri – portare a Roma tutta la nostra indignazione”.

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