Conclusa la missione di Spacca a Los Angeles: accanto a Lisippo e Dustin Hoffman, gli incontri con gli imprenditori marchigiani in California

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Consolidare le relazioni con le imprese marchigiane che operano negli Stati Uniti nell’ambito delle politiche di internazionalizzazione attiva avviate da tempo dalla Regione. Questo il terzo obiettivo, accanto a Lisippo e Dustin Hoffman, della missione in California del presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, che si è conclusa ieri. Grande risalto mediatico sulla stampa statunitense, e non solo, per la vicenda Lisippo: numerosi gli articoli di stampa e i servizi tv americani sulla vicenda, decine i siti online di testate giornalistiche statunitensi ed internazionali che hanno dedicato ampio spazio al caso e alla visita del presidente Spacca al Getty Museum. Solo qualche esempio: da Usa today al Washington Times, dal China Post a Daylife, dalla Cbs al Miami Herald al Los Angeles Times. Sul terzo aspetto della missione di Spacca a Los Angeles, diversi gli incontri svolti con singoli imprenditori e con associazioni industriali che operano da tempo in California. Nutrita è anche la “comunità” imprenditoriale marchigiana negli States, particolarmente numerosa quella di Los Angeles. Spacca ha voluto toccare con mano le importanti realtà aziendali marchigiane in California, anche con l’obiettivo di rafforzare con loro i rapporti della Regione e, di conseguenza, la presenza e la promozione del Made in Marche in Usa. “Il mercato americano – sottolinea Spacca – continua a rivestire, nonostante la crisi, un profilo di forte interesse per il nostro export. La presenza di importanti imprese marchigiane negli Usa, in questo caso in California, rappresenta una preziosa opportunità per promuovere il Made in Marche e dunque l’intero nostro territorio in quell’area. Di particolare interesse per il mercato americano sono soprattutto il manifatturiero, la moda e le calzature: non a caso sono gli stessi prodotti che abbiamo scelto di legare, nella campagna fotografica realizzata da Bryan Adams, al volto di Dustin Hoffman”.

Tra gli imprenditori che Spacca ha incontrato durante la sua missione, c’è Fabio Micucci. Particolarmente emblematica la sua storia. Nato a Matelica nel 1958, dieci anni nel settore petrolifero, successivamente alla Arena di Tolentino, a 42 anni Micucci conosce una ragazza americana che segue fino a Los Angeles, dove invece si innamora della…città. Con Della Valle quale modello, Micucci inizia la sua attività di imprenditore nel tempio del design di Los Angeles, il “Pacific Design Center”. Grazie ad una candela realizza il sogno americano, divenendo il più autorevole guru dei designers americani della west Coast. Oprah Winfrey entra in un gift shop, vede la sua candela e la propone come oggetto d'arredamento. Inizia il successo. Alexandria Abramian lo seleziona come esempio dell'Italian style e “Angelino”, il giornale di Los Angeles, pubblica le sue candele in prima pagina. Siamo nel 2002. La produttrice di “Spider man” e degli Academy Awards Laura Ziskin gli telefona. “Ha sbagliato numero”, le risponde incredulo Micucci, ma lei insiste: gli chiede di realizzare in esclusiva per gli Academy Awards l’oggetto che viene offerto a tutte le 205 stars nominate prima della selezione finale, una clessidra. L'Italia nel 2002 non ha attori o film selezionati ed il console Massimo Roscigno nella serata di gala lo utilizza come espressione del successo italiano. Il dado è tratto. Cherie Flannigan arriva al Pacific Center e lo lancia nel giro delle decorazioni degli hotel di Las Vegas, dal Four Season al WYnn. Al successo si unisce il fatturato e si proietta sul mercato internazionale. Micucci si presenta come campione della cultura, del design e del Made in Italy e vince gare in Cina, Korea e Giappone. “Collect” (la rivista dei Dorchester Hotel), “Forbes”, “Robb Report” gli dedicano pagine intere e lanciano i complementi d'arredo, oggetti d'arte, di Fabio Micucci, "a piece of Italy in the Pacific Center”. Arreda yacht, aerei, mansion. Anche Regent Beverly Wilshire, l’hotel di Pretty woman a Rodeo Drive, decora i propri ambienti con le sue opere. Nel 2009 esplode la crisi mondiale ma l'azienda di Fabio Micucci raddoppia il suo fatturato, con una serie di progetti straordinari ispirati da Joan Behnke, tra cui l'ambasciata degli Emirati ARABI a Washington. Ed anche le Marche tornano, nuovamente, in contatto con lui. Micucci collabora infatti con Arca di Recanati ed Arte e Cuoio di Pesaro. Ma il suo cuore resta a Matelica dove sviluppa una collaborazione con un laboratorio per la produzione di plaid in cashmere da commercializzare a Los Angeles. A chi li acquista regala una bottiglia di Verdicchio, rigorosamente di Matelica.

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