Alluvione, Favia al sit-in davanti a Montecitorio

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Le Marche sono scese in piazza mercoledì a Montecitorio per accusare l’ingiustizia e l’incoerenza di una tassa imposta dal Governo Berlusconi su coloro che hanno subito le disgrazie, appesantendo così il carico dei danni subiti dalle popolazioni già colpite dall’alluvione. Ero presente, assieme alla vicepresidente Giorgi e al gruppo IdV regionale, al sit-in e alla conferenza stampa di protesta organizzate a Roma in piazza Montecitorio e in sala stampa. Una manifestazione per rivendicare il diritto della comunità marchigiana ad avere lo stesso trattamento di altre regioni colpite da alluvioni, come il Veneto o la Liguria, che si sono viste stanziare subito dal Governo nazionale fondi per i danni subiti. Con gli altri partiti del centro sinistra, noi dell’Idv abbiamo partecipato per ribadire che pretendiamo dal Governo lo stesso trattamento dato al Veneto leghista al quale sono stati subito stanziati 300 milioni, mentre alle Marche prima hanno detto “aumentatevi le tasse” poi eventualmente potrete attingere al Fondo nazionale della Protezione civile. Cosa molto diversa dal federalismo propagandistico della Lega”. I danni subiti nelle Marche ammontano a 462 milioni di euro, ai quali bisogna aggiungerne altrettanti per l’agricoltura. In tutto questo, mentre l’Idv, con il presidente della Regione, si è battuta per ottenere un incontro con Tremonti e Berlusconi e ha sollevato un’interrogazione chiara in merito, minacciando anche di rivolgersi alla Corte costituzionale, il centro destra marchigiano dorme.

Solo per fare un esempio, mentre Pettinari, candidato presidente alla provincia di Macerata, era presente sotto Palazzo Chigi a chiedere a Berlusconi di incontrare Spacca, non abbiamo avuto notizie del Berluschino maceratese Capponi: certo, egli, emulo di Berlusconi, condivide che il ponte di Colbuccaro resti chiuso com’è ora e che le imprese, i lavoratori e i comuni del maceratese danneggiati si mettano le mani in tasca e intervengano sui danni dell’alluvione a loro spese. Fino a quando il Governo non erogherà fondi è bene che Capponi taccia. Ma noi c’eravamo e abbiamo chiesto con forza che il Governo riconosca che le previsioni assurde del “milleproroghe”, (che vorrebbe che la Regione mettesse le mani in tasca ai marchigiani, comprese le famiglie delle vittime, gli imprenditori danneggiati, i lavoratori licenziati dall’alluvione) sono incostituzionali o non applicabili e deve darci subito le risorse per rimetterci in piedi, per riparare le infrastrutture per far ripartire le imprese e salvare tanti posti di lavoro.

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