Trieste – Dopo trent\’anni di attesa la Regione si è dotata di uno strumento serio, moderno e partecipato per la gestione delle cave in Regione. Uno strumento in grado di tutelare il territorio e di prevedere un coordinamento sulle scelte strategiche per l\’ambiente che porrà fine alla deregulation attuale del settore. Lo ha dichiarato il vicepresidente della Regione Luca Ciriani a commento dell\’approvazione della legge sulle attività estrattive (PRAE). Questa legge introduce un principio fondamentale: fermo restando il ruolo dei Comuni, la Regione avrà il compito di coordinare la scelta di attivazione e gestione del sistema delle cave in Friuli Venezia Giulia e promuoverà una serie di azioni collegate, come la strategica azione relativa allo sghiaiamento dei fiumi. Su questo particolare tema, il vicepresidente ha sottolineato come la Regione sia matura per gestire interventi coordinati e sinergici, i fiumi devono essere tutelati e la prima tutela consiste nella gestione coordinata degli interventi sui fiumi e sul fronte delle cave. Lo sghiaiamento degli alvei è un intervento che ha carattere di priorità non solo per il recupero degli inerti ma soprattutto in un'ottica di prevenzione idrogeologica. La norma, è stato sottolineato, è una risposta precisa e concreta, che colma una lacuna storica. L'accordo finale, la sintesi trovata tra i partiti politici di maggioranza, permette di considerare raggiunto questo particolare obiettivo, venendo anche incontro alle esigenze del mondo ambientalista, che era in attesa di questo provvedimento da molti anni.
Home Aree Adriatico Friuli Venezia Giulia Ambiente: Prae, dopo 30 anni norme di coordinamento a tutela del territorio
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