No al nucleare. Ma ora, che fare?

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IL referendum del 12 – 13 giugno ha segnato un punto di svolta nel futuro energetico del nostro Paese; gli italiani hanno detti \”sì\’ per dire *no\” al nucleare, con voce chiara e decisa. Che sia stata una decisione \”emotiva\’, come affermano in molti, alla luce del disastro di Fukushima o che sia stata una decisione razionale e ponderata, da oggi l\’Italia scommette sulle fonti di energia rinnovabile, in una partita tutl\’altro che semplice. Come spiega Agostino Re Rebaudengo, Presidente di APER (Associazione Produttori di Energia Rinnovabile) "il risultato del referendum sul nucleare ha rimesso in discussione il piano del Governo che prevedeva di produrre, grazie a questa tecnologia, circa 70 miliardi di kWh, pari al 25% del fabbisogno elet¬trico nazionale. Affinché il nostro Paese possa centrare, e perché no anche superare, gli obiettivi europei al 2020 è importante che questa percentuale di energia venga prodotta da fonti rinnovabili. E' facile immaginare che nei prossimi 10 anni saranno ancora l'eolico e il fotovoltaico i protagonisti di que¬sto mercato, ma esistono alcune tecnologie, ancora in fase di studio o in fase sperimentale, che potrebbero essere un giorno realtà competitive: la geotermia di seconda generazione, lo sfruttamento delle maree e delle correnti marine Risulta quindi necessario poter contare su un maggiore impegno, anche finanziario, da parte del governo nel supportare e sostenere le energie rinnovabili e la ricerca di nuove tecnologie sempre più efficaci ed efficienti. Occorre inoltre arrivare urgentemente alla ripartizione, a livello regionale, degli obiettivi nazionali del PAN, Piani di Azione Nazionale, (il cosiddetto bur-den sharing), intensificando gli investimenti nello sviluppo delle reti elettriche pianificate, ivi incluse le cosiddette reti intelligenti (smart grid) necessarie a gestire la generazione elettrica distribuita, che spesso risulta non programmabile".
La crisi economica che ha investito il mondo nel 2008 ha evidenziato come la green economy sia un motore di sviluppo fondamentale per superare l'empasse. Quali sono state le ricadute a livello occupazionale della riconversione di molte aziende al green?
La radicale rivisitazione delle modalità di incentivazione delle fonti rinnovabili intro¬dotta dal Decreto Romani, sia sul fronte dei certificati verdi, che sul lato CIP6, e soprattutto per quanto riguarda il Conto Energia Fotovoltaico potrebbe trovare una sua coerenza nei decreti attuativi attesi per fine settembre che regoleranno nel dettaglio la produzione di energia rinnovabile in Italia fino al 2020. Nel 2020, secondo le previsioni del recente rapporto OIR 2011 (Osservatorio internazionale sull'industria e la finanza delle rinnovabili), lo sviluppo delle rinnovabili porterà al sistema Italia benefici per oltre 50 mid di euro con la creazione di 60.000 nuovi posti di lavoro in ambiti differenti e a vari livelli di qualifica, abilità, competenza, responsabilità e remunerazione. Attualmente il settore impiega in Italia, tra posti diretti e indiretti, circa 100 mila unità. Sono fermamente convinto che lo sviluppo della green economy e la sua capacità di creare valore e nuova occupazione nel pieno rispetto dell'ambiente trova, nelle tecnologie rinnovabili e nell'efficienza energetica, i fattori chiave su cui ogni paese dovrebbe puntare per tornare a crescere, sia dal punto di vista economico che tecnologico in un'ottica di sosteni¬bilità e rispetto dell'ambiente".

No to nuclear. But now what can we do?
'The result of the referendum about nuclear – Agostino Re Rebaudengo. President of APER, has declared – has reconsidered the plan of the Government that previewed to produce, by this technology, about 70 billions of kWh, equal to 25% of national electrical need. So that our Country can exceed, the European aims in 2020, it's important that this percentage of energy is produced by renewable sources. It's easy to imagine that in the next 10 years will be still the Aeolian and photovoltaic the protagonists of this market, but exist some technologies, in course of studying or checking, that could be in the future competitive realities: the geothermic of second generation, the use of Ihe tides and the sea currents. It's needed to be able to count on a greater engagement, financial also, by the governmenl, supporting Ihe renewable energies and start again at the regional level from the NAP, National Action Plans".
About employment, which have been the results of many companies oriented to Ihe green?

In 2020, following the last report OIR 2011, the development of Ihe renewable will give to Italy system, benefits for beyond 50 billion euro with 60.000 new jobs in different areas and at several levels ol qualification, skills, ability, responsibility and payment".

www.webaper.it

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