Economia: “la crescita passa dalle energie rinnovabili”

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Secondo le proiezioni macroeconomiche della Banca d’Italia per il triennio 2024-2026, il PIL dell’Italia aumenterebbe dello 0,6% nel 2024, dell’1,0% nel 2025 e dell’1,2% nel 2026. L’attività economica beneficerebbe della ripresa della domanda estera e del potere d’acquisto delle famiglie ma si fanno ancora sentire gli effetti avversi dei tassi di interesse ancora molto elevati.

In una condizione come questa è convinzione diffusa che, per sostenere e accelerare la crescita di lungo periodo, sia fondamentale puntare sugli investimenti in energie rinnovabili.

Ne parliamo con il Prof. Marco Mele, economista e Amministratore Delegato della SFBM, società pubblica del gruppo GSE.

“Le energie rinnovabili sono considerate da molti come il motore trainante della trasformazione energetica e della sostenibilità ambientale. In Italia, un paese ricco di risorse naturali come il sole e il vento, le fonti di energia rinnovabile offrono opportunità uniche per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e favorire una transizione verso un modello energetico più sostenibile e a basse emissioni di carbonio.

Gli investimenti nelle energie rinnovabili, in particolare, offrono vantaggi economici significativi.

Innanzitutto, la produzione di energia da tali fonti è sempre più competitiva rispetto a quella da fonti fossili, grazie alla diminuzione dei costi di produzione e alla progressiva maturazione delle tecnologie. Inoltre, gli investimenti nel settore delle energie pulite creano nuove opportunità di lavoro e favoriscono lo sviluppo di settori tecnologicamente avanzati e ad alta specializzazione”, afferma Mele.

“Nel contesto di quelle che sono le proiezioni della Banca d’Italia per il triennio 2024-2026, posso sicuramente affermare che gli investimenti in energie rinnovabili potranno svolgere un ruolo chiave nel sostenere la crescita economica dell’Italia. Il settore delle energie pulite, ricordiamo, ha un grande potenziale di crescita e innovazione ancora poco espresso nel nostro Paese, che può contribuire a diversificare l’economia italiana e a favorire la creazione di nuove opportunità per le imprese e per l’occupazione.

Per sfruttare appieno il potenziale delle energie rinnovabili è essenziale potenziare però le infrastrutture e la rete di trasmissione dell’energia, oltre a promuovere la ricerca e l’innovazione in tale settore. Inoltre, è fondamentale garantire la stabilità e la coerenza delle politiche energetiche, per favorire gli investimenti a lungo termine ed agire su quella che è l’offerta aggregata. È dunque essenziale che il Governo italiano adotti politiche energetiche e fiscali mirate a sostenere il settore delle energie rinnovabili, puntando anche su nuovi vettori come l’idrogeno, per garantire una crescita economica sostenibile e duratura nel medio-lungo termine”, conclude il Prof. Mele.

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