Assoimballaggi, l’importanza dell’imballaggio monouso

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Il Gruppo Imballaggi Ortofrutticoli che opera all’interno di Assoimballaggi, l’associazione di FederlegnoArredo che rappresenta le industrie di imballaggi di legno, pallet, sughero e servizi logistici, raccoglie l’invito del Ministro della Salute Ferruccio Fazio a proposito dell’attenzione necessaria alle confezioni e alle modalità di confezionamento dei prodotti ortofrutticoli, anche alla luce della recente emergenza sanitaria che ha colpito la Germania. Ai fini della riduzione di rischi sanitari, il Gruppo di Assoimballaggi sottolinea il valore preventivo del ricorso a imballaggi secondari, quali cassette ortofrutticole costruite con legno vergine di pioppo, abete e faggio prevalentemente di origine italiana. Questi imballaggi, non solo sono realizzati con materie prime controllate ma, collocandosi i produttori in località vicine ai luoghi di primo utilizzo delle cassette, consentono di ridurre il rischio di contaminazione. Altre soluzioni di imballaggio, infatti, sono riutilizzate dopo essere state recuperate dai luoghi di impiego.

Rispetto alle soluzioni riutilizzabili previo lavaggio, l’imballaggio monouso evita, infatti, i rischi dovuti alla creazione di umidità residua anche per parti della struttura che risultano difficili da sanificare.

Un altro vantaggio dell’uso di cassette di legno consiste nella possibilità di risalire sempre alla provenienza nazionale e all’identità del produttore in modo pressoché immediato. Le cassette riportano sempre marchi e informazioni commerciali stampate in modo indelebile che sono immediatamente riferibili ai singoli produttori ortofrutticoli. Le altre soluzioni riutilizzabili, invece, sono quasi sempre prive di riferimenti diretti sulla provenienza delle merci e sull’identità del produttore.

Il Gruppo Imballaggi Ortofrutticoli ha promosso presso i propri associati l’applicazione del regolamento 2023/06/CE che stabilisce le norme relative alle buone pratiche di fabbricazione per i materiali e gli oggetti destinati a venire a contatto con gli alimenti da applicarsi a tutti i settori e a tutte le fasi di produzione, trasformazione e distribuzione di materiali e oggetti definite “Norme di Buona Fabbricazione (GMP)”.

Tali norme sono un sistema di qualità documentato, basate su procedure, istruzioni, registrazioni che permettono il controllo e l’assicurazione della qualità, integrato anche da aspetti igienici che danno origine a una parte documentale obbligatoria, a disposizione delle autorità competenti, sulle specifiche, sulle formulazioni e sui processi di fabbricazione pertinenti per la conformità e sicurezza dei materiali e oggetti finiti e a una parte strutturale, relativa alle aree produttive e al personale.

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