Export in crescita, Confartigianato e Cna: ‘Puntare sull’internazionalizzazione delle imprese’

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Per fortuna c’è l’export. Nei primi nove mesi del 2011, le imprese marchigiane hanno esportato merci per 7,3 miliardi di euro, con una crescita del 10,4 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Un dato in controtendenza, nella difficile congiuntura economica che sta attraversando il sistema produttivo regionale. Anche se rispetto al dato nazionale (+13,5%) l’incremento delle esportazioni marchigiane è sotto la media e, se escludiamo Friuli Venezia Giulia (+10,1) e Val D’Aosta (+7,6), è il dato peggiore rispetto alle altre regioni del Centro Nord. “La stragrande maggioranza delle nostre imprese” commentano Confartigianato e Cna Marche “sono piccole e medie, molte delle quali subfornitrici, e non hanno accesso ai mercati esteri. Ecco perché il dato marchigiano è meno eclatante rispetto ad altre realtà territoriali ad alta incidenza manifatturiera. Per stimolare una ulteriore crescita delle esportazioni la strada giusta è quella di puntare sull’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese, attraverso la partecipazione a manifestazioni fieristiche selezionate e concentrate per settori e aree geografiche prioritarie, con progetti commerciali continuativi correlati e con particolare attenzione ai consorzi export ed alle reti d’impresa.”
Secondo i dati Istat elaborati dai Centri Studi Cna e Confartigianato Marche, a crescere sono le esportazioni di quasi tutti i settori manifatturieri. Uniche eccezioni i mezzi di trasporto (-6,8%) e gli apparecchi elettrici (-3,5) mentre il mobile cresce appena dell’1,2 per cento. Rilevanti gli incrementi di merci esportate dalle aziende della meccanica (+16,0) e dell’elettronica (+17,8) ma anche la moda registra una crescita del 12,9 per cento. Percentuali a due cifre per l’export di generi alimentari (+16,6), prodotti chimici (+11,9) articoli farmaceutici (+13,8), gomma e plastica (+11,6) e metalli (13,6). Quali mercati hanno accolto più favorevolmente i prodotti marchigiani? IL primo mercato per le nostre esportazioni resta quello francese con 758 milioni di erodi merce esportata ma nei primi nove mesi del 2011, è cresciuto di appena l’1,6 per cento. Sul podio di questa classifica troviamo anche la Germania (+9,4) e il Belgio (+15,2).

Primo paese non comunitario è la Russia dove abbiamo venduto merci per 491 milioni di euro, con una crescita del 13 per cento. Poi ancora Paesi comunitari come Spagna (+4,5), Regno Unito (+6,3) e Polonia 8+14 %). Segnali promettenti, dopo anni difficili, arrivano dagli Stati Uniti (+9,6 per cento) che sono però ormai a un passo dall’essere superati dalla Romania (+16,7) come nono mercato del made in Marche (entrambi appaiati a 255 milioni e separati da appena 4 mila euro di merce importata dalle Marche). Impetuosa la crescita del mercato turco dove le aziende marchigiane hanno esportato prodotti per 177 milioni di euro, con un incremento del 40,6 per cento. Ottime le performance registrate in Cna (+41,2) e non può essere un caso la coincidenza con la forte presenza istituzionale delle Marche in quel Paese. Crescite a due cifre anche per mercati dalle grandi potenzialità come quelli dell’India (+15,1), del Brasile (+13,8) e dell’Arabia Saudita (+14,8). Marcati sui quali, secondo Cna e Confartigianato Marche, bisogna continuare ad investire. Tra le province marchigiane, il risultato migliore è quello delle aziende del fermano (+24,2) trascinate dal sistema moda, che è passato da 621 a 776 milioni di euro di merce esportata., su un totale di 918 milioni. Seguono Ancona (+10,1), Pesaro Urbino (+9,6) e Macerata (+8,4). In coda Ascoli Piceno con una crescita del 5,1 per cento.

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