La Commissione sviluppo regionale del Parlamento europeo (Regi) si è riunita ad Ancona per approfondire la strategia macroregionale Adriatico Ionica. All’ordine del giorno la preparazione di un rapporto sul tema “Evoluzione delle strategie macro-regionali dell’Ue: pratiche attuali e prospettive d’avvenire, in particolare nel Mediterraneo” nell’ambito del quale la Commissione ha avviato un processo di concertazione con l’insieme delle regioni coinvolte nel progetto. Un primo incontro si era svolto a Barcellona per l’area sud – ovest dell’Europa. Nel quadrante sud est invece è stata la regione Marche ad ospitare la riunione. Ospite d’eccezione l’europarlamentare François Alfonsi, relatore del documento di lavoro ”Evoluzione delle strategie macroregionali dell’Ue”. “Ci riempie di orgoglio e responsabilità – ha dichiarato nel suo intervento il presidente della Regione Gian Mario Spacca – la scelta delle Marche e della città di Ancona come sede dell’incontro. Significa che l’Unione europea riconosce l’esperienza e la progettualità dell’area adriatico ionica nella cooperazione territoriale. Partecipiamo a questo incontro per sottolineare il nostro impegno a sostenere presso le istituzioni europee la costituzione di ulteriori Macroregioni, oltre al Baltico e al Danubio, così come suggerito dalle conclusioni del Consiglio Europeo del 24 giugno 2011. Si tratta di un importante tassello. Ad Alfonsi abbiamo chiesto di dare impulso e concretezza alla strategia generale dell’Unione europea per le macroregioni, e di sostenere presso l’Ue il riconoscimento istituzionale di una strategia per la macroregione Adriatico-Ionica che dia una cornice compiuta e sinergica ai progetti e alle molteplici iniziative in corso in quest’area”. E’ questo un obiettivo già stato sancito ufficialmente il 5 maggio 2010, sempre ad Ancona, nel corso della riunione del XII Consiglio Adriatico-Ionico con tutti i Ministri degli Esteri dei Paesi aderenti all’IAI, ribadito il 23 maggio 2011 a Bruxelles nel corso della XIII Riunione del Consiglio Adriatico-Ionico. “Quando, nel 1989, il muro di Berlino è crollato – ha detto ancora Spacca – intorno al mar Adriatico 'linea di frontiera' si è registrata una crisi di grandi proporzioni come la frammentazione dell'ex Jugoslavia e la conseguente sanguinosa guerra fratricida, scoppiata tra il 1991 e il 1995, e fenomeni sociali drammatici, come lo sbarco dei profughi albanesi sulle coste italiane. A fronte di questa situazione, un ruolo molto importante è stato svolto proprio dalle città, dalle articolate organizzazioni della società civile e dalle Regioni, che si sono fatte carico delle ragioni di un dialogo che, partendo dal basso, sapesse trasformare il mare Adriatico, da "linea di frontiera" in un rinnovato spazio di pace. Una progettualità che anche la nostra Regione Marche ha condiviso, con concrete iniziative di cooperazione. Oggi i profondi cambiamenti dei rapporti internazionali – ha proseguito Spacca – impongono all’Unione Europea una sempre più convinta presa di coscienza delle sue responsabilità. La collocazione dell’Italia, la sua proiezione verso il sud est europeo ci conferiscono un ruolo speciale nei confronti dei Paesi non membri dell’Unione europea per i quali siamo un interlocutore apprezzato e stimato. E’ nostro specifico interesse valorizzare la dimensione adriatica e ionica, in ambito europeo, quale area vitale per lo sviluppo economico e cornice ideale per promuovere uno scambio proficuo tra le società civili del bacino. Come è avvenuto per il Baltico, area nella quale pre-esisteva un consolidato tessuto di cooperazione tra i diversi paesi, così per l’Adriatico e lo Ionio l’elaborazione di una strategia europea potrà avvalersi della collaborazione delle reti esistenti nell’area (Forum delle Città, Forum delle Camere di Commercio, Forum delle Università dell’Adriatico e dello Ionio e dell’Euroregione Adriatica) e potrà basarsi sulla pluralità di iniziative, programmi e progetti già in atto, adattando gli strumenti a disposizione alle peculiarità delle varie realtà, senza perdere di vista l’obiettivo complessivo che è quello di rafforzare la coesione di tutta l’Unione Europea dando un valore aggiunto al concetto di cittadinanza europea”. In questa prospettiva, la strategia macroregionale può diventare un importante strumento per dare concretezza all’obiettivo della coesione territoriale fortemente sostenuta dal Trattato di Lisbona ed agevolare le procedure per l’ingresso nell’Ue di stati candidati e potenzialmente candidati. “La sfida – ha concluso Spacca – è impegnativa ed è necessario affrontarla con la massima unione degli stati, delle diverse istituzioni coinvolte, delle comunità e dei numerosi soggetti interessati, perché soltanto una governance articolata su più livelli, tra i quali in particolare la scala regionale, è in grado di preservare la vocazione europea di simili processi e assicurare la complementarietà con la politica per lo sviluppo regionale dell’Unione europea. In questo senso il sistema delle Regioni italiane è fortemente impegnato per l’inserimento, nell’agenda dei lavori del prossimo Consiglio europeo del 28 giugno, del mandato alla Commissione europea per l’avvio della strategia macroregionale adriatico ionica”.
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