Con una interrogazione parlamentare al Ministro Passera, discussa alla Camera dei Deputati nella seduta del 9 maggio, Ciccioli, ha nuovamente sollecitato il Governo affinchè si adoperi in tutte le sedi istituzionali comunitarie per la modifica della proposta della Commissione Europea di Regolamento del 19 ottobre 2011 che ha individuato in Ravenna il terminale meridionale del Corridoio Baltico Adriatico escludendo quindi le Regioni della fascia centro meridionale: Marche, Abruzzo, Molise e Puglia.
Un’esclusione che comporterà di fatto il declassamento dell’ asse infrastrutturale centro-meridionale da corridoio strategico europeo, core corridors, a corridoio di interesse nazionale e locale , inibendo quindi in modo sostanziale l’accesso ai finanziamenti comunitari indispensabili per potenziare le infrastrutture logistiche e di trasporto destinate alla mobilità di merci e passeggeri, quindi ferrovie, strade, porti, intermodalità. Una prospettiva drammatica in evidente contrasto con gli obiettivi comunitari di coesione politica, sociale e economica dei Paesi e delle Regioni aderenti all’Unione Europea. Nella replica alla risposta del dott. Passera, l’on Ciccioli ha espresso la sua insoddisfazione, per lo scarso interesse e il modesto impegno dimostrato dal rappresentante del Governo nel sostenere le prospettive di sviluppo delle Regioni escluse, pur sollecitato dalla Mozione unitaria del dicembre scorso a firma di parlamentari di tutti gli schieramenti.
E’ chiaramente non accettabile – secondo l’on. Ciccioli – ritenere essere un’alternativa all’estensione del Corridoio Baltico-Adriatico, la “biforcazione da Napoli verso Bari e Taranto del corridoio Helsinky–La Valletta (Malta), che secondo il Ministro “garantisce la massima presenza del sistema Paese all’interno delle reti TEN-T (Trans European Network-Transport). In assenza dunque di certezze circa la disponibilità di risorse comunitarie con relativo effetto di trascinamento di risorse nazionali e private come potrà essere possibile superare i nodi strutturali che limitano la fruibilità della rete di connessione ai Porti, quindi strade, ferrovie, intermodalità, logistica e aeroporti? Come potrà essere garantito lo sviluppo delle 4 Regioni escluse in assenza di un efficiente sistema di trasporto delle merci destinate ai distretti produttivi e da questi ai clienti/mercati finali? In termini di gettito fiscale, il sistema Paese saprà garantire l’incremento del trasferimento allo Stato e alle Regioni assicurato dallo sdoganamento dell’ import merci extracomunitarie provenienti dalle aree dell’estremo oriente, per es., dove si concentrano le attività manifatturiere?
Alcuni dati per dare il senso dell’importanza strategica della partita che si sta giocando e che si rischia di perdere a vantaggio dei porti del nord Europa (Rotterdam, Amburgo) : sempre per le Regioni Marche, Abruzzo, Molise, Puglia e riferiti al valore statistico doganale delle merci globalmente movimentate: export pari a 10,460 miliardi di Euro; import di 14,820 miliardi di Euro cui corrisponde un beneficio fiscale per lo Stato di 3,110 miliardi di Euro e per le 4 Regioni di 620 milioni di Euro. Mi adopererò in tutte le sedi politiche e istituzionali a partire dalle Regioni interessate – dichiara l’on Ciccioli – affinché il governo italiano con il Ministro competente dott. Passera ponga all’ordine del giorno in termini prioritari la questione dell’estensione del Corridoio Baltico.