La Giunta veneta, su iniziativa dello stesso Presidente, ha varato il suo primo Disegno di Legge regionale in applicazione delle “Norme sulla partecipazione della Regione del Veneto al processo normativo e all’attuazione del diritto e delle politiche dell’Unione europea” del novembre 2011 che, sul solco delle previsioni del Trattato di Lisbona, ha regolato la partecipazione regionale alla formazione degli atti normativi comunitari e alla loro attuazione. Il provvedimento, unitamente al Rapporto sugli Affari europei, è già stato trasmesso al Consiglio. Esso riguarda, in particolare, l’attuazione della direttiva 1992/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche, della direttiva 2009/147/CE concernente la conservazione degli uccelli selvatici; della direttiva 2006/123/CE sui servizi nel mercato interno; della direttiva 2000/29/CE concernente le misure di protezione contro l'introduzione nella Comunità di organismi nocivi ai vegetali o ai prodotti vegetali e contro la loro diffusione nella Comunità.
Questi provvedimenti comunitari incidono sulle competenze regionali e il loro recepimento “diretto” consente di intervenire con scelte più adatte al territorio, che tengono conto del suo tessuto economico e sociale, della sua conformazione e posizione geografica, delle sue caratteristiche geomorfologiche e così via.
Con tale iniziativa, il Veneto rientra così tra le poche Regioni italiane, sette in tutto, che concretamente hanno avviato un processo di attuazione organica e sistematica della normativa europea (Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria, Valle d’Aosta e appunto Veneto).