Pa, via a progetto europeo per condividere gli Open Data

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Si chiama Homer e coinvolge Italia, Spagna, Francia, Grecia, Malta, Cipro e Slovenia. Il 28 e 29 novembre workshop a Bologna Stimolare il mercato digitale nel bacino del Mediterraneo, mettendo in comune e armonizzando il patrimonio di dati e di informazioni prodotte, raccolte e finanziate dagli enti pubblici.
E’ l’obiettivo del progetto europeo Homer (Harmonising Open data in the Mediterranean through better access and Reuse of public sector information), avviato ad aprile scorso con l’obiettivo di creare sviluppo economico e sociale riducendo il digital divide presentato a Bologna.

Del team di Homer – finanziato dal programma transnazionale di cooperazione territoriale europea Med – fanno parte sette nazioni della sponda mediterranea europea (Italia, Spagna, Francia, Grecia, Malta, Cipro, Slovenia) ed un paese in pre-adesione (Montenegro). Per l'Italia partecipano: Piemonte (leader dell’intero progetto), Emilia-Romagna, Veneto e Sardegna. Un network che per tre anni, tale è la durata di Homer, svilupperà una strategia congiunta per armonizzare, liberare e federare il patrimonio digitale detenuto dalle amministrazioni nazionali, regionali e locali nel Mediterraneo.
Il tutto attraverso i cosiddetti “open data”, le informazioni della pubblica amministrazioni rilasciate in formato aperto e riusabile, la cui condivisione ed armonizzazione, in un’ottica federata, potrà aumentare la conoscenza dei dati perché maggiormente ricercabili, ritracciabili e riutilizzabili.

I partner di Homer si ritroveranno a Bologna, ospiti della Regione Emilia-Romagna, il 28 e 29 novembre, per una due giorni di workshop e attività di comunicazione. I lavori avranno come temi gli aspetti legali associati ai dati, il loro riutilizzo e re-distribuzione e la definizione di un protocollo di collaborazione, condiviso e concordato tra tutti i partecipanti che permetta di avere portali di accesso con standard tecnologici e le licenze di distribuzione comuni e armonizzate.
Un’attività che porterà il risultato sperato verso la condivisione e armonizzazione del patrimonio dati fra i diversi stati membri, e che sarà un’ottima palestra ed esempio per la Commissione, che guarda con un occhio attento i risultati di questo importante progetto.

Homer è in linea con le azioni principali della strategia digitale europea in materia di dati aperti, per la quale la Commissione ha investito nel triennio 2011-2013 cento milioni di euro. La Commissione inoltre ha in agenda l’aggiornamento della direttiva del 2003 sul riutilizzo dei dati pubblici e la realizzazione, entro il 2013, di due portali web, il primo attualmente con i dati prodotti dalla Commissione stessa e dai diversi organismi comunitari, mentre il secondo di respiro paneuropeo che diventerà la porta di accesso ai diversi dataset messi a disposizione dai Paesi membri.

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